C’È UN TEMPO FRETTOLOSO DI PENSARE, CHE PORTA AD AGIRE IMMEDIATAMENTE. E UN TEMPO LENTO CHE SUGGERISCE RISPOSTE MENO IMPULSIVE E PIÙ CALIBRATE. L’ARTE LI INTERPRETA ENTRAMBI ED È LO SPAZIO DOVE POSSIAMO CONOSCERE MEGLIO NOI STESSI.
SWATCH, ANCHE PER LA BIENNALE 2019, RICONFERMA LA PARTNERSHIP UFFICIALE CON UN OROLOGIO LIMITED EDITION.
C’è la parola tempo nel claim scelto dal curatore americano Ralph Rugoff per la 58^ Biennale d’Arte di Venezia, in svolgimento ai Giardini e all’Arsenale dall’11 maggio al 24 novembre 2019, nonché in alcuni palazzi del centro storico, includendo complessivamente 79 artisti provenienti da tutto il mondo.
May You Live In interesting Times è lo slogan che campeggia sui manifesti colorati che tappezzano la città lagunare, dal Canal Grande alla terraferma, e che riporta indicato il logo di Swatch come sponsor, che ancora una volta ha dato il suo significativo sostegno all’esposizione internazionale affiancandosi come partner ufficiale.
Swatch, in questa occasione, presenta artisti in entrambe le sedi ospitando i lavori di quattro ex residenti dello Swatch Art Peace Hotels presso la Sala d’Armi dell’Arsenale, mentre ai Giardini viene proposta The Flags, un’installazione site-specific realizzata dall’artista britannico Joe Tilson. Inoltre, come da tradizione, Swatch lancia in questa occasione anche un nuovo orologio in edizione limitata, il JOE TILSON VENETIAN WATCH, ispirato all’opera di Tilson The Stone of Venice, Palazzo Contarini. Riflettendo alla perfezione il caratteristico uso di colori luminosi e vivaci dell’artista, questa edizione limitata e numerata conquisterà i polsi di 2019 amici di Swatch, portando ancora una volta l’arte nella vita reale delle persone e diffondendo il messaggio «Swatch loves Art» (Swatch ama l’arte) che continua a ispirare e animare un dialogo creativo unico.
Infatti, dalla sua apertura nel novembre 2011, lo Swatch Art Peace Hotel ha ospitato più di 330 artisti provenienti da tutto il mondo: ballerini, musicisti, fotografi, registi, scrittori, pittori, conceptual artist e tante altre persone di talento che vivono e lavorano per un periodo da tre a sei mesi negli appartamenti e nei laboratori artistici messi a loro completa disposizione allo scopo di incoraggiare lo scambio creativo. Hanno lavorato in questa esclusiva residenza ed espongono le loro opere nello storico cantiere navale dell’Arsenale: Santiago Aleman (Spagna), Tracey Snelling (Stati Uniti), Jessie Yingying Gong (Cina) e Dorothy M Yoon (Corea del Sud).
Swatch, inoltre, nell’anno del 90° compleanno e dei 70 anni di carriera artistica, ha invitato Joe Tilson a realizzare ai Giardini un’installazione site-specific: THE FLAGS. L’opera è composta da tre dipinti ingranditi della sua collezione “The Stones of Venice”, testimonianza dell’amore e della conoscenza per questa città sull’acqua che visita da oltre 60 anni. Volto noto della Biennale Arte (Tilson ha rappresentato la Gran Bretagna alla 32esima Esposizione Internazionale d’Arte nel 1964), l’artista britannico combina in questo lavoro le immagini delle facciate delle sue chiese veneziane preferite con motivi geometrici sul pavimento in pietra e iscrizioni. Mostrando l’arte di Tilson, in questo orologio i suoi tratti a matita rimangono visibili sul quadrante, mentre il cinturino in silicone con i motivi geometrici nelle allegre tonalità del giallo, del rosso e del blu trasmette con sorprendente vividezza e fedeltà le origini dell’opera realizzata in acrilico su carta. Il passante riporta la firma dell’artista in bianco su un deciso sfondo blu. L’orologio di Tilson è disponibile in anteprima solo a Venezia, per un mese, e a seguire verrà venduto in alcuni selezionati Swatch Store italiani. Va da sé che è sempre più percorsa, nell’arte, la strada che indica un rapporto necessario fra un’istituzione culturale e nuovi mecenati. E anche questo è segno dei tempi. E in questi tempi si colloca Swatch; tempi che richiedono azione e dedizione.
“Ci sono due modi di pensare – spiega il curatore della 58^ Biennale Ralph Rugoff – si può pensare in fretta o pensare lentamente. Il pensiero veloce è stato importante per la nostra sopravvivenza come specie, serve a riconoscere velocemente i segnali esterni e a reagire in modo altrettanto rapido, per sollecitare le risposte emotivamente più forti e istintive. Il pensiero lento, invece, è quello che ci accompagna nell’evitare le risposte impulsive, prendendoci la libertà di guardare a un problema da più punti di vista. L’arte contemporanea usa entrami i modi di pensare. Se tutto va bene vi è una forte attrazione visiva che può condizionare una risposta immediata ma poi, a veder meglio, ci sono livelli di esplorazione diversi che ci permettono di usare il pensiero lento, una parte diversa del nostro cervello che produce una riflessione più profonda”.