Jaquet Droz è una Maison assolutamente particolare e fuori dagli schemi tradizionali. Certamente la cura e l’attenzione che vengono applicate alla creazione dei propri segnatempo distinguono sempre un brand dagli altri. Peculiarità della manifattura di La Chaux-de-Fonds è, senza dubbio, legata alla realizzazione di orologi con inclusi gli automi, applicazione meccanica che non si ottiene in breve tempo, che necessita di mastri orologiai specializzati e che la pone come assoluto leader in questo particolare segmento di mercato. Per saperne di più ed apprezzare, dal vivo, una simile maestria, noi de La Clessidra, siamo andati a visitare i laboratori di La Chaux-de-Fonds.
Pierre Jaquet Droz, a soli 17 anni, avvia nel 1738 la propria attività con un atelier che, immediatamente, ottiene un enorme successo grazie a creazioni inedite, innovative e strabilianti. Nel corso della propria vita, Pierre viaggerà in tutta Europa presso le corti dei grandi Re e reggenti, per mostrare le sue realizzazioni e ricevere elogi e commesse: Spagna, Inghilterra, Francia, Russia, sono solo alcuni dei paesi nelle cui capitali Jaquet Droz trova estimatori, collezionisti e clienti. In particolare, un viaggio in Cina sarà identificato come una vera e propria chiave di volta per lo sviluppo del suo lavoro, in virtù della permanenza presso le dimore dell’Imperatore per svariato tempo, completamente impiegato a dar vita ad opere per le quali la Maison diviene specificamente conosciuta: gli automi. In realtà, fin da subito, Pierre è attratto anche da sofisticati metodi decorativi che altri orologiai tralasciavano, per incapacità, o che semplicemente non contemplavano, quali smaltatura, pittura, scultura e incisione. Tali tecniche, ancora oggi alla base delle creazioni di Jaquet Droz, necessitano di capacità fuori dal comune, pazienza, perfetto controllo dell’utensile impiegato, fermezza di mano; in breve, mesi di lavoro per ciascun orologio.
Oltre alle tecniche di lavorazione, il fondatore della manifattura è influenzato dal fascino unico delle le pietre naturali, dai colori più disparati ed intensi. Tale interesse e passione viene mantenuta ancora oggi, anzi costituisce un cavallo di battaglia di Jaquet Droz: in azienda si ricercano pietre particolari, le si sottopone ad un processo di polverizzazione e conseguente creazione di smalti che, dopo una precisa ed elaborata lavorazione e cottura in appositi forni, rendono unici i quadranti di orologi dipinti a mano. Ecco, allora, che pietre quali onice, cuor di rubino, diaspro imperiale, avventurina, lapislazzuli, bronzite, meteorite, madreperla e spectrolite diventano fondamentali per la produzione di orologi che possono tranquillamente essere definiti opere d’arte.
La Maison, oggi, ha la propria sede in un edificio molto moderno con annesso un ampio terreno e, quindi, con grande possibilità di ampliamento: indice che la Casa ha già valutato ottime possibilità di espansione di produzione e di mercato. Ed è in questa struttura che vengono progettati e realizzati gli orologi, da tasca e da polso, con quadranti dipinti o incisi completamente a mano, con meccanismi ed automi eccezionali.
Ne è un valido esempio il Petite Heure Minute declinato, a seconda del soggetto dipinto sul quadrante, nella versione Carps, Monkey, Rooster, Horses, Flamingo e Lion, solo per citarne alcune. L’orologio è dotato di cassa in oro rosso o bianco da 39 mm, contenente il calibro 2653, meccanico a carica automatica (28 rubini, doppio bariletto e capacità di riserva di marcia di 68 ore, 28.800 alternanze/ora): prevede ore e minuti decentrati al 12, in modo da lasciar spazio sul quadrante per miniature dipinte a mano in smalti con colori di ricercata vivacità. Altro esempio, sempre nell’ambito della linea Petite Heure Minute, dunque equipaggiato con il medesimo calibro del precedente, ma adattato su cassa leggermente maggiorata, da 41 mm, è il Relief Seasons, con quadrante realizzato in madreperla incisa e dipinta a mano, ed uccellini applicati in oro rosso, anch’essi incisi a mano; oppure ancora, il Relief Monkey, quadrante in oro bianco con lacca nera e madreperla nera incisa e patinata a mano, con applicata una scimmietta in oro bianco interamente lavorata a mano. Questi sono solo alcuni highlights che fanno parte della categoria denominata “Atelier d’Art”, arte appunto che la Maison è in grado di sviluppare, e si affiancano ai tradizionali modelli quali “Astrale”, “Lady 8” (dedicato al mondo femminile), “SW”, forma iconica ma maggiormente sportiva, e “Grande Seconde”, che merita una particolare menzione. Tale collezione, infatti, si ispira direttamente a “The Pocket Watch” orologio da tasca creato da Pierre Jaquet Droz nel 1784, e che viene tutt’oggi prodotto. La linea, connotata dal grande contatore dei secondi continui al 6 intersecato al quadrantino ore/minuti al 12, a formare un “8”, è declinata con differenti complicazioni, quali fasi luna, secondo fuso orario, calendario, il cosiddetto “secondi morti”, ripetizione minuti e un meraviglioso tourbillon. Inoltre, per i quadranti sono stati utilizzati differenti materiali, quali, ad esempio, avorio a doppio livello, ceramica, onice nera, smalto Grand Feu o Pietersite blu (dalle caratteristiche striature) con madreperla bianca, per citarne solo alcuni.
La collezione più impattante e fuori dall’ordinario, comunque, è certamente quella denominata “Automata”, il cui nome già esplica la propria particolarità, vale a dire l’inserimento di automi nei segnatempo. Sono quattro gli orologi appartenenti a questa linea, e più precisamente, il Loving Butterfly Automaton, il Bird Repeater, il Charming Bird e il Lady 8 Flower.
Il Loving Butterfly Automaton è disponibile in due versioni, con cassa da 43 mm, quadrante in onice o madreperla, entrambe in colorazione nera, dove il carro e la sua ruota, le ali e il corpo della farfalla sono applicati in oro bianco o oro rosso, a seconda della versione. Il calibro adottato è il 2653 AT1, che nel complesso dispone di 57 rubini e di 5 bariletti: due destinati alla base tempo – meccanica a carica automatica, con spirale e palette dell’ancora in silicio, 68 ore di riserva di carica, ponti piatti, massa oscillante in oro bianco 22 carati -; tre bariletti previsti per l’automa, che permettono il movimento delle ali della farfalla e della ruota del carro, carica manuale e sistema di attivazione dell’automa mediante pulsante.
Il Bird Repeater è disponibile in tre differenti versioni, animato dal calibro RMA88, ripetizione minuti a carica manuale, 69 rubini, 18.000 alternanze/ora, con un unico bariletto capace di una riserva di marcia di 48 ore. Si tratta certamente di un calibro molto complesso, che infatti necessita di una imponente cassa da 47 mm e che contribuisce a porre la Maison ai vertici dell’Alta Orologeria. Le tre varianti si differenziano per i soggetti dipinti come sfondo (View of Geneve, Fall of the Rhine e Alpine View), e per i materiali dei quadranti, oro rosso con madreperla incisa a mano e onice nera, madreperla bianca sia per il quadrante sia per il contatore decentrato di ore e minuti, oro rosso e madreperla. Tutte le versioni prevedono gli uccellini in oro incisi e dipinti a mano. Gli automi svolgono vari movimenti: l’uccellino di sinistra si china a porgere del cibo, quello di destra apre le ali, i due piccoli uccellini nel nido si protendono a ricevere il cibo, l’uovo si apre lasciando uscire un nuovo nato. Ovviamente, il movimento degli automi è accompagnato dalla musica creata dai gong, nonché dal cinguettio simulato degli uccellini.
Il Charming Bird è il terzo orologio che presenta al proprio interno un automa; anche in questo caso, si tratta di un uccellino, che diletta il proprietario con il proprio cinguettio e con movimenti rotatori e di apertura delle ali. Il calibro da cui prende vita l’orologio è il 615, in cui la carica destinata all’automa è manuale; l’insieme è governato da un solo bariletto (capace di una riserva di carica di 38 ore), bilanciere con vite regolatrice, spirale e palette dell’ancora in silicio, e massa oscillante in platino, per la base tempo a carica automatica. Il calibro, funzionante a 21.600 alternanze/ora, è dotato di 29 rubini (base tempo) e di 15 rubini (per il funzionamento dell’automa). Con una bella cassa da 47 mm, l’orologio è disponibile in oro rosso oppure oro bianco, ciascuno con due differenti quadranti, uno in madreperla bianca incisa e dipinta a mano ed una versione con vetro zaffiro e numeri romani in platino. Veramente appassionante è vedere i meccanismi dell’automa in movimento, attivato tramite pulsante, e soprattutto sentire il delizioso cinguettio generato dal sistema di fischietto in zaffiro. Ciascuna variante è limitata ad 8 esemplari. Con questo segnatempo, la Maison Jaquet Droz ha vinto nel 2015 il Grand Prix d’Horlogerie de Genève, nella categoria “Exception Mécanique”, che comprende gli orologi dotati di un meccanismo speciale o qualunque altra creazione orologiera originale o eccezionale. Dedicato al mondo femminile, infine, il Lady 8 Flower rappresenta, come la stessa manifattura sostiene, un “inno alla poesia e alla femminilità”. Disponibile in oro bianco o oro rosso, con pavé di diamanti e con varianti in zaffiri blu, oppure con una farfalla smaltata, incisa e dipinta a mano, ogni versione è realizzata in serie limitata a 28 esemplari. Il calibro 615 scorre su 29 rubini, permette una riserva di carica di 38 ore e sviluppa abbastanza energia per permettere al fiore una rotazione in entrambi i sensi: i petali – lavorati, dipinti ad uno ad uno a mano – si abbassano liberando un diamante briolette.
La manifattura è certamente animata dalla propria storia e tradizione, ma al tempo stesso è capace di utilizzare soluzioni tecniche avanzatissime per essere leader in un segmento di mercato, quello degli automi, veramente unico e preziosissimo.