La manifestazione, voluta e organizzata con la consueta amabilità e bravura da Fabio Rosas della gioielleria Rosas 1945 di Nuoro, si è conclusa con l’ennesimo grande successo di presenze e partecipazione. Personalità di spicco, giornalisti e migliaia di persone si sono lasciate affascinare dalle magnifiche realizzazioni dei marchi partner dell’evento, alcune tra le griffe più note del mondo del prestigio e dell’eleganza: Cartier, IWC, Gucci Timepieces, Longines, Montblanc, Hamilton, Locman, Armani, Mido, Michael Kors, Tissot, Swatch, Vetta e Breil per l’orologeria, Pomellato, Gucci Jewelry, DoDo, Salvini, Mikimoto, MiMì, Pandora, Quaglia, Miluna, Recarlo, Utopia e Pesavento per la gioielleria, insieme con altri brand dell’oggettistica, arredamento e grande cucina.
Ma a coinvolgere il pubblico sono stati anche i numerosi convegni che si sono tenuti nella prestigiosa location del Museo Etnografico di Nuoro, primo fra tutti il tema centrale della nona edizione: la longevità. Caratteristica precipua dei sardi, quest’anno le è stata dedicata l’area convegnistica di Magie d’Inverno, che, pur incentrata sul mondo del prestigio e dell’eleganza, è anche una delle principali ambasciatrici della cultura e delle tradizioni sarde in Italia e all’estero, favorisce un’importante ricaduta nella domanda dei prodotti locali e valorizza il meglio dell’imprenditoria sarda fungendo da punto di riferimento culturale.
Con la nona edizione appena conclusa registro commosso un crescendo di aspettative, entusiasmo, coinvolgimento umano e imprenditoriale in questa creazione che oggi porto avanti con mio figlio Marco, mia nuora Arjola e mia moglie Piera. In due giorni ho visto transitare imprenditori, brand, acquirenti, visitatori, migliaia di persone ma soprattutto amici. Credo che il successo della formula di Magie d’Inverno, al di là dello stesso immenso valore dei marchi coinvolti, sia dato proprio da questo: qui ci sono amici. Un grande patrimonio umano, assai raro nel suo insieme. E poi, c’è tutta la Sardegna, la mia terra coi suoi valori, che finalmente valicano il mare e arrivano ovunque, non solo nella penisola.
Fabio Rosas, titolare di Rosas 1945 e ideatore di Magie d’Inverno
È parso dunque naturale far convergere su questo magnifico primato sardo la pole position fra i temi in discussione nell’ambito dei convegni collaterali all’area espositiva. Sono intervenuti ospiti d’eccezione, possiamo ben dirlo: i due centenari più anziani di Sardegna: Gaspare Mele (107 anni) e Innassia Mula (105). In un convegno moderato dal giornalista Antonio Rojch, i Professori Luca Deiana (ordinario di Chimica e Biologia Molecolare all’università di Sassari) e Mario Pirastu (presidente del Parco dell’Ogliastra) hanno fornito adeguata analisi del fenomeno. I centenari nel mondo sono quasi soltanto donne: per ogni uomo che raggiunge il secolo di vita ci sono quasi cinque donne (4,8 per la precisione) che fanno altrettanto. La Sardegna fa storia a sé: laddove la media mondiale è di sei centenari ogni centomila persone, qui la media è ben 22 su centomila. Addirittura è sardo l’uomo che ha vissuto più a lungo nella storia dell’umanità (almeno fra quelli certificati nero su bianco dalle anagrafi): nato nel 1718, in pieno ancient régime, morì nel 1842, l’anno di uscita dei Promessi Sposi, a ben 124 anni! Seconda classificata nella storia anagrafica del genere umano è una francese, spentasi a 122 anni. La Sardegna batte tutti anche sotto il profilo dei “supercentenari”, ossia di quanti raggiungono e superano i 110 anni: nella storia dell’isola se ne contano ben venti, e la tendenza alla longevità è attestata sin dai tempi antichi. Qual è il segreto di questa così dirompente attitudine a vivere a lungo? «Fondamentale è la genetica», afferma Deiana. «Chi ha centenari in famiglia ha cinque anni in più di aspettativa di vita». «Diventare centenari significa avere una protezione genetica contro le malattie vascolari», aggiunge il Professor Gavino Casu, direttore cardiologia dell’ospedale San Francesco di Nuoro.
Tra gli altri convegni ospitati, due sono stati realizzati a cura dell’attore Gianluca Medas: una sulle tradizioni sarde e una sui murales di Orgosolo. C’è poi stata una seguitissima prolusione dell’educatore Lorenzo Braina (musiche di Donato Cancedda), uno spettacolo musicale di Gavino Murgia con un docu-film di Ferruccio Goia, una presentazione dei libri dello scrittore emergente Stefano Ferri e un’esibizione dell’orchestra del Liceo delle Scienze Umane e Musicale Sebastiano Satta. Ha parlato anche il direttore de La Nuova Sardegna Antonio Di Rosa. A conclusione dell’evento, si è esibito il coro di voci bianche dei Centri di ascolto Uil Mobbing e Stalking contro tutte le violenze, composto da bambini di diverse nazionalità, che hanno presentato il CD “Canti di Magie”, realizzato grazie all’interessamento di Fabio Rosas, ideatore e organizzatore di Magie d’Inverno insieme al figlio Marco. Il ricavato sarà interamente devoluto al Centro Antiviolenza del territorio, per tendere una mano solidale ai minori maltrattati, abusati fisicamente e psicologicamente. Era presente la Responsabile regionale di questi Centri, Marilena Pintore. Infine lo spettacolo Bianco e nero, i volti della longevità, diretto da Lorenzo Fasolo per la fotografia di Luigi Corda e le musiche di Beppe Dettori.