Vacheron Constantin presenta “DIPTYQUES” A HISTORY OF COLLABORATIONS, una mostra allestita presso la boutique di Ginevra dal 14 gennaio al 26 marzo 2019. L’esposizione toccherà, in seguito, diverse città del mondo. Diciassette creazioni della collezione privata Heritage di Vacheron Constantin rendono omaggio agli incontri che hanno punteggiato la storia della Maison. Queste straordinarie collaborazioni sono incarnate dalle prodezze tecniche e artistiche che ne sono il frutto e che a loro volta hanno dato vita a orologi e strumenti d’eccezione, pietre miliari della storia dell’Alta Orologeria.
“DIPTYQUES” A HISTORY OF COLLABORATIONS, racconta di personalità legate da un senso di affinità, nonché da visioni e abilità complementari. Persone come Jacques-Barthélémy Vacheron, orologiaio con incredibili doti tecniche – nipote del fondatore della Maison – e François Constantin, astuto uomo d’affari e intrepido viaggiatore, che unirono i loro talenti nel 1819. Questo incontro, il cui bicentenario ricorre proprio nel 2019, ha dato vita alla firma caratteristica della Maison, ovvero un sottile equilibrio fra eccellenza orologiera e virtuosismo stilistico, nonché al suo motto: “Fare meglio se possibile, ed è sempre possibile”. Diptyques racconta la storia di come tutti gli incontri successivi hanno contribuito, l’uno dopo l’altro, a progressi sempre maggiori.
Da Emile Plantamour ad Albert Pellaton, da Raymond Moretti a Michel Butor, l’eccellenza intellettuale e manuale occupa il cuore di questa straordinaria saga orologiera, mossa dalla passione per le sfide. Architetti e artigiani promotori di questi progetti incarnano un pensiero visionario e illuminato. Georges-Auguste Leschot, assunto da Vacheron Constantin nel 1839 come orologiaio specializzato nella meccanica e nella costruzione, ha inventato il pantografo rotante, progettato per standardizzare la produzione di movimenti orologieri e per permettere la realizzazione di componenti su scala industriale. Nel 1932 Louis Cottier ha sviluppato il quadrante con le ore del mondo, che indica i diversi fusi orari per mezzo di un ingegnoso meccanismo con disco girevole. Ferdinand Verger, famoso gioielliere con conoscenze nel campo dell’orologeria, nel 1880 realizzò per lo zar un uovo di Fabergé che includeva un movimento Vacheron Constantin. I suoi figli si dimostrarono degni eredi creando segnatempo a complicazioni e orologi da parete riccamente decorati fino agli anni Trenta. Nel 2010 Anita Porchet, esperta nell’arte della smaltatura di miniature, creò un capolavoro per la Maison: un orologio che riproduce fedelmente il soffitto dell’Opéra Garnier dipinto da Marc Chagall.
Vacheron Constantin mette in luce queste numerose sinergie, ognuna delle quali rappresenta una sfida, una scelta audace, un sogno divenuto realtà attraverso il genio di questi orologiai e artigiani. Ciascuno di loro ha rappresentato lo straordinario contributo all’Alta Orologeria dato da Vacheron Constantin, pioniere assoluto e instancabile innovatore.