Un secolo di storia d’Italia e della Sardegna, dal Ventennio all’emergenza Covid, attraverso le prime pagine de La Nuova Sardegna e de L’Unione Sarda. Madrina Elvira Serra, una delle firme del Corriere della Sera, che ha ricevuto un importante riconoscimento.
Nuoro, 27 ottobre 2020 – Con un’intensa cerimonia presso la Stazione ferroviaria di Nuoro è stata inaugurata ieri, lunedì 26 ottobre, la mostra Cento Anni da Rosas 1945. Il percorso espositivo, unico nel suo genere, riproduce una scelta di prime pagine e pagine interne de La Nuova Sardegna e de L’Unione Sarda oltre che dei loro “spin off” temporanei quali L’Isola o La Fionda, dal 1920 al 2020, proponendo al visitatore una carrellata “in diretta” coi grandi eventi mondiali, italiani e sardi dell’ultimo secolo: dai patti lateranensi alla seconda guerra mondiale, dal trattato di Roma allo sbarco sulla Luna, dall’attentato a Kennedy a quello a Giovanni Paolo II, dal caso Moro alle Torri Gemelle sino all’attuale pandemia, prima vera emergenza sanitaria globale nella storia dell’umanità.
Con quest’iniziativa la famiglia Rosas, nota a Nuoro e in tutta la Sardegna per il proprio business nel settore della gioielleria, intende celebrare il suo secolo d’attività, avendo il capostipite aperto il primo punto vendita proprio nel 1920 a Cagliari. Oggi, oltre al concept store Casa Rosas, il negozio di Fabio Rosas e di suo figlio Marco si chiama Rosas 1945.
La mostra è stata ideata e realizzata, a livello di ricerca e documentazione, dal giornalista e scrittore Stefano Ferri.
La mostra
L’area espositiva sarà allestita fino a domenica 8 novembre in un salone della stazione ferroviaria di Nuoro, gentilmente concessa dall’ARST (L’azienda regionale sarda trasporti), crocevia di persone, uno dei cuori pulsanti della città, scelta proprio in funzione di queste caratteristiche. Resterà aperta ogni giorno dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00.
Verranno coinvolte tutte le scuole della provincia, così da dare ai giovani e ai giovanissimi l’occasione unica di “vedere” la storia mentre essa si svolge, come in una macchina del tempo, resa ancor più suggestiva dalle 15 gigantografie di altrettante prime pagine che seguiranno il perimetro del salone.
Completa il repertorio un’antologia di foto Ansa, molte delle quali inedite, su tre eventi-cardine della nostra storia recente: il rapimento e l’assassinio di Aldo Moro, l’attentato a Giovanni Paolo II e la vittoria della nostra nazionale di calcio ai campionati del mondo del 1982.
Tutte le immagini provengono dagli archivi digitali dei due quotidiani oppure sono state fotografate e digitalizzate in altissima definizione da Roberto Moro, titolare di Photoservice, che ha realizzato anche il layout dell’area espositiva. L’abbellimento floreale è affidato alla ditta specializzata Florgarden di Francesco Carboni.
Ogni giorno, in slot orari predefiniti, la fruizione del percorso espositivo verrà agevolata dal contributo in diretta dell’attore e fantasista Gaetano Marino di Quarta Radio, che condurrà il pubblico lungo le pagine dei giornali come un cantastorie d’altri tempi, e di Mousiké di Pierluigi Manca, società specializzata nell’organizzazione e gestione di eventi musicali, con un percorso sonoro che attinge ai generi più in voga nell’ultimo secolo.
Contribuiscono fattivamente, attraverso la loro sponsorizzazione, alcune delle maison più importanti nel ramo del lusso: Chopard, Recarlo e Longines. Poi Acqua San Martino e Uni.Nuoro in collaborazione con Fondazione di Sardegna. Infine, come sponsor tecnici, oltre ai già elencati, Vigilanza la Nuorese e Asso Centro Medico di Salvatore Siotto, che in ottemperanza alle norme di sicurezza previste dall’emergenza sanitaria cura in loco alcuni infopoint per la rilevazione della temperatura agli occhi, con tutte le istruzioni per l’utilizzo corretto dei termoscanner e per la disinfezione delle mani.
L’immenso patrimonio in esposizione è integralmente pubblicato in un catalogo in vendita nell’ambito della mostra in tutti i luoghi in cui essa si svolgerà. Dopo Nuoro, sino alla fine del 2021, sono previste tappe a Sassari, Cagliari, Milano e Roma, a sottolineare l’interesse non solo sardo dell’evento.
La cerimonia
La cerimonia è stata introdotta da Don Alessandro Cossu, parroco di San Teodoro (OT) e molto amico della famiglia Rosas.
«Questa mostra vuole anche essere veicolo di pace e di serenità», ha affermato Fabio Rosas. «Tutti i soldi investiti nella sua realizzazione sono stati spesi qui in Sardegna, abbiamo voluto che tutto avesse una ricaduta sul territorio. Le cose a Nuoro si possono fare e si fanno bene, e questa è l’ennesima dimostrazione».
«La mostra è nata dall’idea di raccontare cento anni di storia, che rappresentano la nostra famiglia», ha fatto eco Marco Rosas. «Ringrazio soprattutto due persone che non ho mai conosciuto, mio bisnonno e mio nonno, che attraverso mio padre mi hanno passato i valori che oggi mi muovono: onestà, rispetto, accoglienza verso il prossimo. Il fatto che la nostra attività sia così estesa nel tempo, e con me si sia arrivati alla quarta generazione, mi riempie di orgoglio ma anche di responsabilità, perché so di dovermi mantenere fedele agli insegnamenti che la mia famiglia mi ha tramandato».