PATEK PHILIPPE – Il savoir-faire nell’alta orologeria

11 dicembre 2020

Italo Per la Maison ginevrina il 2020 ha rappresentato un anno di grandi novità e di nuove proposte; certamente una delle più esaltanti è stata l’inaugurazione dell’edificio dedicato alla progettazione, sviluppo e produzione delle prossime meraviglie che saranno offerte agli appassionati.

Per la Maison ginevrina il 2020 ha rappresentato un anno di grandi novità e di nuove proposte; certamente una delle più esaltanti è stata l’inaugurazione dell’edificio dedicato alla progettazione, sviluppo e produzione delle prossime meraviglie che saranno offerte agli appassionati. Proprio per inaugurare il nuovo stabile, è stato prodotto il Calatrava con referenza 6007A-001, in serie limitata di soli 1000 esemplari e dotato di cassa in acciaio da 40 mm di diametro. Il quadrante, protetto da un vetro zaffiro, è realizzato in una colorazione grigio-azzurra ed ha funzioni ore, minuti, secondi e finestrella del datario al 3. Tali funzioni sono animate dal calibro 324 S C, meccanico a carica automatica, riserva di marcia di minimo 35 ore, ammirabile tramite il fondello in zaffiro. Il 6007A è completato da un cinturino in pelle di vitello con un effetto tessuto.

Durante gli ultimi 12 mesi Patek Philippe ha prodotto dei segnatempo di eccezionale fattura, meccanicamente avanzatissimi, dalle complicazioni e brevetti che non possono che lasciare piacevolmente sorpresi tutti gli addetti del settore.

Il più eclatante, presentato al mondo il 10 novembre, è certamente il Patek Philippe 6301P, dotato di grande e piccola suoneria e ripetizione minuti.

Una delle complicazioni più affascinanti, oltre che più difficili da realizzare, è quella denominata “grande suoneria”: si tratta di un meccanismo, composto da martelletti e gong, che segna le ore e i quarti; la maestria della Maison risiede nel creare delle componenti così perfette da generare un suono puro e cristallino, udibile chiaramente per la gioia del collezionista. Solitamente, oltre alla grande suoneria, il segnatempo è dotato anche di “piccola suoneria”, che non replica le
ore ai quarti, nonché di una ripetizione minuti, che suona su richiesta, con uno specifico selettore. Gli orologi forniti delle tre complicazioni elencate sono da considerare dei veri e propri capolavori, poiché tutto il processo di progettazione, realizzazione e finitura deve essere assolutamente perfetto. Si precisa inoltre che tali orologi sono protetti da polvere ed umidità, ma non sono impermeabili, dato che una tale chiusura abbatterebbe di moltissimo la propagazione del suono,
che invece deve essere libero di diffondersi al meglio.

Patek Philippe possiede una sovrana maestria proprio nella creazione della musica del tempo.

Il nuovo 6301P ha, tra le sue caratteristiche, grande e piccola suoneria, ripetizione minuti, ma non solo: la cassa in platino da 44,8 mm ospita il calibro GS 36-750 PS IRM, meccanico a carica automatica realizzato con 703 componenti; è dotato di due coppie di bariletti, capaci di garantire una riserva di carica da 72 ore per il movimento e 24 ore per la melodia, indicate sul quadrante rispettivamente ad ore 9 ed ore 3. È funzionante a 25.200 A/h ed è munito di due brevetti legati al meccanismo della suoneria; il meccanismo dei secondi saltanti è anch’esso brevettato ed è presente un piccolo cursore di selezione della modalità di suoneria, posto ad ore 6. Inoltre, integrato nella corona, si trova il pulsante della ripetizione minuti che è realizzata grazie alla presenza di tre timbri classici, grave, medio e acuto; ovviamente tale scelta tecnica richiede maggiore energia rispetto ai sistemi con due timbri, per cui l’orologiaio che ha la mansione di effettuare l’accordo di ciascun timbro, necessario per ottenere il celebre “suono Patek Philippe”, così ricercato dagli intenditori, ha un compito ancora più complesso e laborioso.

Il quadrante è in smalto “Grand Feu” nero con finiture glacée, cifre in stile Breguet in oro bianco e lancette a foglia in oro bianco con rivestimento luminescente. Il meccanismo, naturalmente a carica manuale, permette di agire sulla corona in senso orario per caricare il movimento, in senso antiorario per la suoneria.

I colpi gravi scandiscono le ore, mentre i quarti sono segnalati tramite la successione di tre colpi acuto-grave-medio, una melodia che risuona una volta al primo quarto (15 minuti), due volte al secondo quarto (30 minuti) e tre volte al terzo
quarto (45 minuti); ad ogni quarto la grande suoneria segnala in maniera autonoma il numero di ore, seguito dal numero di quarti.

La melodia, dunque, produce un totale di ben 1.056 colpi ogni 24 ore, motivo per cui è necessaria la presenza di due bariletti, capaci di garantire l’energia necessaria al regolare funzionamento. La modalità “piccola suoneria” permette
all’orologio di suonare le ore alle ore piene e poi unicamente i quarti in corrispondenza di ogni quarto, senza ripetere le ore; la modalità “silenzio”, invece, permette di disattivare la suoneria al passaggio a piacimento.

Il Patek Philippe 6301P può inoltre vantare brevetti innovativi come l’isolamento della grande suoneria in modalità silenzio, la selezione della modalità di suoneria ed il dispositivo di indicazione saltante che comprende una ruota dei secondi anch’essa saltante: in questo capolavoro tutto è eccezionale ed unica come la Maison stessa.

Questa attesissima Grande Complicazione è completata da un cinturino in pelle di alligatore a squame quadrate, cucito a mano, in colorazione nero brillante, con fermaglio déployant.

In realtà, dal mese di luglio 2020 Patek Philippe ha introdotto una nuova referenza, la 5303R- 001 e due reinterpretazioni del quadrante per le referenze 5370P-011, cronografo rattrappante, e la referenza 5270J-001, cronografo con calendario perpetuo. La 5303R-001, totalmente nuova, rappresenta la prima Ripetizione Minuti della Maison con meccanismo di suoneria a vista lato quadrante, con un effetto visivo unico ed affascinante. Partiamo proprio dal calibro, R TO 27 PS/252, meccanico a carica manuale, con funzioni di Ripetizione Minuti con timbri classici, Tourbillon, piccoli secondi al 6, frequenza di funzionamento del bilanciere Gyromax di 21.600 A/h, spirale Breguet, ruota mediana in oro, volano inerziale, realizzato con 356 componenti, di cui 28 rubini, e 12 ponti. La riserva di carica varia tra un minimo di 40 e un massimo di 48 ore; il calibro si fregia del prestigioso Sigillo Patek Philippe.

La cassa è in oro rosa da 42 mm, con fondello in vetro zaffiro, lancette di ore e minuti e giro delle ore in nero con minuteria decalcata di colore bianco, punti dorati “poudré”; l’orologio è completato da un cinturino realizzato in alligatore a squama quadrata, cucito a mano, nero lucido e fermaglio déployant.

Il nuovo cronografo à rattrapante Ref. 5370P-011 è la prima delle due rivisitazioni estetiche proposte al pubblico: è protetto da una cassa in platino da 41 mm, calibro meccanico a carica manuale CHR 29-535 PS che ha funzioni appunto di cronografo rattrappante, contatore 30 minuti istantaneo e piccoli secondi, entrambi leggermente ribassati rispetto all’asse centrale su cui sono posizionate le lancette di ore e minuti. Il quadrante, spettacolare, è realizzato in smalto blu Grand Feu, con cifre “Breguet” applicate in oro, placca del quadrante in oro 18 carati e scala tachimetrica. Il segnatempo, capace di una tenuta fino a 30 metri, viene fornito sia con fondo cassa in cristallo di zaffiro sia con fondo pieno, intercambiabili; certamente il primo permette di ammirare il vero mosaico costituito dal calibro. Quest’ultimo consta di 312 componenti e 34 rubini, bilanciere Gyromax da 28.800 A/h, spirale Breguet ed una riserva di marcia a cronografo
disinnestato tra le 55 e le 65 ore. Anche il 5370P vanta il Sigillo Patek Philippe come segno distintivo.

Sempre appartenente alla categoria delle Grandi Complicazioni, la seconda referenza presentata quest’anno con una variazione estetica è la 5270J- 001, ossia il cronografo con calendario perpetuo. Basato sul calibro a carica manuale CH 29-535 PS Q, dotato di ben 6 innovazioni brevettate, ha funzioni di cronografo, con lancetta in asse centrale, contatore dei 30 minuti istantaneo, calendario perpetuo, indicazione di giorno, mese, anno bisestile, indicazione giorno/notte a finestrelle, datario a lancetta, fasi lunari e piccoli secondi. Si tratta di un segnatempo di fattura superiore, realizzata tramite l’utilizzo di 456 componenti, di cui 33 rubini, anche in questo caso dotato di bilanciere Gyromax, con frequenza di 28.800 A/h, e riserva di carica a cronografo disinnestato fra le 55 e le 65 ore. Il segnatempo può ben fregiarsi del Sigillo Patek Philippe, visibile tramite il fondello in vetro zaffiro e protetto da una cassa in oro giallo, una novità, da 41 mm di diametro e 12,4 mm di spessore, straordinariamente piatto per un meccanismo di calendario. Il quadrante, opalino argenté, è molto elegante e, malgrado le tante funzioni, molto leggibile, con lunetta concava e anse del bracciale a godron. Questa opera d’arte orologiera è completata da un cinturino in alligatore a squama quadrata, cucito a mano, bruno cioccolato opaco con fermaglio déployant.

La Maison non si dedica però solamente a segnatempo per uomini, ma anzi, proprio nel 2020, ha proposto per il mondo femminile due referenze, 4910/1200A-001 e 4910/1200A-010, per il nuovo Twenty~4: i modelli sono entrambi braccialati, dotati di cassa in acciaio rettangolare da 25,1 x 30 mm, incastonatura da 36 diamanti, con fondo pieno e movimento al quarzo calibro E15.

La prima delle due nuove proposte ha un quadrante blu soleil con numeri romani ed indici applicati in oro con rivestimento luminescente; le lancette sono “a bastone” in oro bianco, anch’esse con rivestimento luminescente. La corona presenta una croce di Calatrava, l’emblema della Maison.

La seconda referenza ha le medesime caratteristiche tecniche, variando per quanto riguarda la colorazione del quadrante, che è realizzata in grigio soleil, sempre con numeri arabi ed indici applicati in oro, completata da un bracciale in acciaio e fermaglio déployant.

Tante sono dunque le novità proposte dalla manifattura ginevrina, la quale conferma, soprattutto con le Grandi Complicazioni, il proprio savoir-faire nel comparto supremo dell’alta orologeria.

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