Ci sono storie che per diventare leggenda hanno bisogno di secoli. Ci sono oggetti che si trasformano in icone solo al passare delle generazioni. Eppure in questo 2018 ad essere celebrati, nel mondo orologiero e, più in generale, dello stile, sono i 35 anni di G-SHOCK, un orologio nato leggendario per sua stessa missione e diventato fin da subito icona per eccellenza dei mitici Eighties, tornati prepotentemente di moda, in particolare quest’estate. Non c’è stato polso di adolescente negli anni Ottanta e Novanta che non abbia indossato uno degli innumerevoli modelli nei quali si è declinata l’originale e geniale idea dell’ingegner Kikuo Ibe, quella di creare un orologio semplicemente indistruttibile.
Un orologio che è stato capace di attraversare le mode e le decadi reinventandosi, innovandosi, giocando con la propria identità, ma rimanendo sempre fedele alle origini. Ed è al grido di “Back to the Origin” che nel 2018 si celebra il ritorno dell’iconica cassa quadrata, quella del mitico modello DW-5000C del 1983, il più amato. Dal mese di aprile e durante tutto l’anno G-SHOCK sta programmando un’incalzante serie di lanci, tra nuovi modelli e limited edition, capaci di entusiasmare gli adolescenti di un tempo, come tutti i fan di oggi.
La nascita di G-SHOCK
Si dice “se puoi immaginarlo, puoi farlo” . Deve essere stata questa convinzione profonda a muovere i primi passi di Kikuo Ibe e del suo team, nei due anni di prove incessanti alla ricerca della soluzione perfetta per creare un orologio “che non si rompe, neanche se cade”. Un’idea rivoluzionaria e assolutamente visionaria a quell’epoca. Oltre 200 prototipi sono stati testati nel tentativo di proteggere il modulo interno, con ingombranti coperture in materiale morbido, o con strutture che, nelle intenzioni, avrebbero dovuto rivelarsi capaci di assorbire gli urti. Niente sembrava funzionare, fino al giorno fatidico nel quale Ibe, nella migliore tradizione dei grandi inventori e dei geni di tutti i tempi, ricevette una sorta di illuminazione durante una passeggiata all’aria aperta: l’ingegnere vide una bambina giocare con una palla di gomma e comprese che per rendere l’orologio indistruttibile la soluzione era far “fluttuare” il modulo al suo interno in una struttura vuota, al riparo dagli urti. Ne nacque nel 1983 il primo modello, quel DW-5000C il cui design squadrato, creato per rispondere alla perfezione alle esigenze funzionali, è diventato, poi, un’icona intramontabile.
Il ritorno alle origini
Mentre negli anni il DNA indistruttibile di G-SHOCK è stato ridisegnato in moltissime versioni diverse, la cassa quadrata e minimal, originale del 1983, ha continuato a tornare a catalogo nei modelli con referenze 5000 e 5600 (il primo DW-5600 è stato il C1, del 1987). Ma è con questo 2018 che la passione per il vintage anni Ottanta, unita all’innovazione tecnica e di stile, ha decretato l’assoluto protagonismo del mito originale. Innanzi tutto con il GMW-B5000, originalissima ed esclusiva evoluzione in versione full metal del modello di 35 anni fa: i componenti dell’orologio, tra cui bracciale, cassa e lunetta, sono realizzati completamente in acciaio inox; una nuova costruzione antiurto, con l’utilizzo di una resina resistentissima tra la cassa e la lunetta, lo rende ancora più vicino al concetto di “resistenza assoluta”; lo stile vintage si accompagna a un concentrato di tecnologia, che include il sistema di ricarica solare Tough Solar, Bluetooh a basso consumo energetico per collegarsi allo smartphone con l’app G-SHOCK Connected, luce LED e ricezione del segnale radio per l’ora esatta.
La versione con trattamento IP gold e il logo dei 35 anni serigrafato sul fondello, con referenza GMW-B5000TFG-9, è un’edizione limitata, presentata in una confezione dedicata e celebrativa. Un’ulteriore, ancor più esclusiva, limited edition è la variante GMWB5000TFC-1: un modello nato dalla collaborazione con l’azienda di valigeria giapponese Yoshida & Co. e con il suo brand di punta Porter. Se il marchio non dice molto da questa parte del mondo, questo modello, in acciaio inox con trattamento DLC in colore grigio, è senz’altro quello che farà sognare di più i nostalgici dell’originale. Appena presentati in Giappone e presto in arrivo anche da noi, infine, ci sono anche i modelli della serie Metallic Mirror Face (nella foto a destra): ispirati alla cassa del DW-5600 e a quella tonda, ma altrettanto vintage, del DW-5700, sono caratterizzati dalla resina black matte e dalla finitura a specchio del display, in oro o argento, che, in assenza della lunetta, risalta particolarmente.