LUCA LUCE ha inventato un nuovo stile di make up che sta conquistando migliaia di followers a livello globale.
Il mondo dell’orologeria ci sta abituando sempre più spesso a meraviglie tecniche, che al giorno d’oggi è possibile realizzare anche grazie a nuovi materiali e innovativi macchinari, così da creare qualcosa di mai attuato in precedenza. Ma, si sa, gli italiani sono dei grandi inventori, fantasiosi e dotati di notevole talento, soprattutto nell’arte, fatto certamente incontestabile. La creatività del nostro Paese è continuamente visibile e nuovi artisti emergono riscuotendo un grande successo: è il caso di Luca Luce, di professione Make up Artist, che ha inventato il nuovo stile del Make up 3D, cha lascia veramente senza parole per realismo, impatto visivo e fantasia.
Abbiamo avuto il piacere di intervistarlo e lui, gentilissimo, ci ha dedicato la creazione di una clessidra, traendo ispirazione dal nome della nostra rivista.
La Clessidra dal 1945: Ciao Luca, grazie per le tue creazioni in 3D, che ci affascinano particolarmente; ci racconti il tuo iter professionale e come ti è arrivata l’idea del 3D?
Luca Luce: Lavoro da oltre 16 anni in TV come Make up Artist, nello specifico a Mediaset, ma ho collaborato per vari anni anche con Sky e per un periodo con la Rai. L’idea di abbinare la tecnica 3D al Make up è arrivata per gioco a fine 2013, inizio 2014. Amo disegnare da quando ero bambino, svolgo il tutto da autodidatta perché non ho mai frequentato nessuna scuola d’arte e avrei tanto voluto che diventasse una professione da adulto; con questo escamotage posso dire di esserci riuscito.
L.C.: Hai già migliaia di followers sia su Instagram sia su Facebook, pensi che questo tuo stile di Make-up 3D possa evolversi in una “scuola” o che comunque essere copiato in altre parti del mondo?
L.L.: Certamente, infatti prima del Covid 19 giravo il mondo con le mie Masterclass, sono molto richiesto dalle accademie di Make up più prestigiose del mondo per insegnare la mia tecnica. Posso dire che da quando sui social ho pubblicato la mia prima opera 3D molti hanno cominciato ad ispirarsi a me e questo mi fa molto piacere. Felice di aver lanciato un nuovo Stile…
L.C.: Solitamente dipingi mani e viso, parti del corpo non grandissime e non propriamente senza “ostacoli”, qual è la parte che ti crea sempre difficoltà?
L.L.: La parte più problematica è sicuramente la testa perché riuscire a disegnare attraverso lo specchio ai confini del cranio non è poi così semplice. Diciamo che questo in parte ha contribuito al mio successo, proprio per la difficoltà nel realizzare determinati soggetti con svariati particolari sulla testa utilizzando lo specchio.
L.C.: Una delle tue creazioni più “gustose”, che abbiamo potuto ammirare, è il panino al prosciutto; dove trai l’ispirazione per un nuovo soggetto? È una sola questione di gusto e curiosità o è anche una sfida?
L.L.: Quando creo opere cubiste solitamente invento tutto, se devo invece realizzare soggetti, ad esempio di un film, piuttosto che oggetti esistenti, traggo ispirazione dalle fonti principali cioè dal film stesso o dall’oggetto in questione.
L.C.: Tenendo conto della superficie utilizzabile del viso, c’è un soggetto che è tecnicamente impossibile da realizzare?
L.L.: Fino ad ora non ho mai trovato ostacoli nel riprodurre un soggetto sul viso, ma in realtà, capendo la superfice esatta sulla quale disegnare, tutto è molto semplice. Almeno per me…
Grazie e complimenti!