Capolavoro Celestiale
VINCITORE DELLO IAA MUSE DESIGN AWARDS 2020, PLATINUM WINNER, CATEGORIA OROLOGI.
La Maison ginevrina, famosissima per la realizzazione di gioiell eria sublime e d’eccezione, continua a proporre agli appassionati incredibili orologi assolutamente fuori dall ’ordinario, identificabili più come opere d’arte che come veri e propri orologi.
È il caso, solo per analizzarne uno, dell’Astronomia Sky, segnatempo tridimensionale che ha necessitato di ben 3 anni di sviluppo per la sua complessità, frutto del genio tutto italiano del maestro orologiaio Luca Soprana e del luxury & watch designer Danilo Petta: un binomio che ha portato alla realizzazione di un orologio che riesce a raffigurare la volta celeste, con un display siderale tridimensionale, capace di compiere una rotazione completa in un anno siderale in senso antiorario, e l’indicazione dei segni zodiacali. Questa magnifica opera di micromeccanica si basa sul calibro JCAM11, a carica manuale, funzionante a 21.600 A/h, 395 componenti, 42 rubini, capace di una riserva di marcia di 60 ore.
Pur protetto da un vetro zaffiro bombato, lascia tuttavia completamente in vista il movimento dotato di quattro braccia, al cui centro è posizionato un piccolo globo terrestre, con la funzione giorno/notte; tre delle braccia invece sono destinate rispettivamente al quadrante di ore e minuti e al tourbillon triassiale. La cassa da 47 mm, con anse traforate, è aperta ai lati, permettendo di ammirare un disco rotante blu alla base, indicatore del mese. Sul retro del segnatempo si trovano due corone: la prima, a chiavetta, ha il ruolo di messa all’ora e di regolazione dell’indicatore giorno/notte, la seconda ha invece pura funzione di carica del calibro. Inoltre una prima ruota regola il tempo siderale e una seconda imposta l’indicatore del cielo.
La Luna, realizzata con un diamante da un carato, a taglio Jacob, presenta 228 sfaccettature e si muove su due assi, per una rivoluzione da 60 secondi il primo e da 20 minuti il secondo, attraversando la volta celeste. Con questa vera opera d’arte meccanica e visiva, il designer Danilo Petta si è aggiudicato il prestigioso premio IAA Muse Design Awards 2020, Platinum Winner, categoria orologi, importante concorso internazionale volto a premiare talenti di diverse discipline, allo scopo di valorizzare l’idea e il design visionario di persone creative di tutto il mondo, fautrici di prodotti innovativi ed originali.
INTERVISTA A DANILO PETTA LUXURY & WATCH DESIGNER.
La Clessidra dal 1945: Innanzitutto complimenti per il prestigioso premio! Ha lavorato a stretto contatto con Luca Soprana, ci racconta quale è stata la difficoltà maggiore per questo capolavoro?
Danilo Petta: Per lavori di questo tipo serve di base un perfetto feeling tra i due progettisti leader, Design e Micromeccanica, ma con Luca c’è un rapporto di stima e di sintonia che ci permette di arrivare a questo livello progettuale. Le difficoltà sono state soprattutto all’inizio sul fattore distanza fisica: io preferisco lavorare davanti al mare, lui in montagna, tuttavia a quanto pare questo ‘limite’ è stato superato.
L.C.: Per le Sue creazioni da cosa trae maggiormente ispirazione? La Sua creatività e il Suo estro non sono limitate dalle esigenze tecniche?
D.P.: La mia formazione universitaria in Design e Architettura nel contesto culturale del Politecnico di Milano mi ha permesso di studiare a fondo i canoni classici dei Grandi Maestri da Palladio passando per Donato Bramante, Le Corbusier, Giò Ponti, Walter Gropius, Mies. Per il Design dagli anni ’50 in poi amo molto il lavoro sulle automobili, gli orologi classici di Breguet e le moderne tecnologie di modellazione generativa. Malgrado lo stupore del nuovo, punterei a dar vita ad un qualcosa che venga e resti poi percepito come un Classico. La tecnica per me non è un limite, ma una materia di studio: amo capire ogni dettaglio e ascolto molto i miei interlocutori che seguono gli aspetti tecnico-costruttivi, ad esempio mi piace parecchio lavorare a stretto contatto con i fornitori.
L.C.: Qual è la complicazione che Le piacerebbe disegnare?
D.P.: Da donna una nuova versione del Serpenti di Bulgari con una piccola complicazione che possa animare dei diamanti, per uomo un nuovo Audemars Piguet da taschino.
L.C.: Molti, fra cui il sottoscritto, reputano che alcuni orologi siano vere e proprie opere d’arte, bellissime, geniali ed eterne, Lei è d’accordo?
D.P.: Sono d’accordo, è un’arte di una complessità impressionante per un certo tipo di segmenti, parlo dell’opera dei Grandi Maestri Orologiai che ancora lavorano manualmente con tecniche tradizionali. Basterebbe fare un giro al Musée International d’Horlogerie di La Chaux-de- Fonds per capire di cosa stiamo parlando, non a caso quei siti sono patrimonio dell’umanità Unesco.
L.C.: Oggigiorno credo sia importante, soprattutto per un designer libero professionista, essere multitasking, diversificando la tipologia dei propri progetti e, di conseguenza, dei propri clienti. Attualmente Lei che tipo di collaborazioni ha in attivo?
D.P.: Certo. Ho seguito e seguo progetti di design di varia natura: occhialeria per il Marchio Omega, pelletteria per una start-up ed oggi sono al lavoro sul design di due Yachts, un primo restyling previsto per quest’estate ed un progetto completamente nuovo per il prossimo. Opero anche nell’ambito dell’architettura civile, come co-proprietario dello studio Mask Architects di Francoforte con l’Arch. Öznur Pinar Çer.
L.C.: Cosa Le richiedono di più i suoi clienti?
D.P.: Per lo più mi commissionano progetti disegnati proprio da me. Bespoke è il termine esatto, pezzi unici, specialmente grandi complicazioni in unico esemplare, ma non solo, anche yacht ed interni di boutiques molto esclusive, ve ne parlerò più avanti…