La certificazione Qualité Fleurier è il frutto di una riflessione tra Karl-Friedrich Scheufele e Michel Parmigiani, all’inizio degli anni 2000. I due presidenti, rispettivamente di Chopard Manufacture e Parmigiani Fleurier, avevano intenzione di creare una sorta di “consenso condiviso” rispetto all’orologeria di alto livello o di prestigio. Sono partiti da domande quali: cosa rappresenta la qualità orologiera? Quali sono le aspettative del cliente finale? In cosa sono in conflitto la ricerca della qualità e i vincoli della produzione di serie? Infine, come certificare questa qualità in modo credibile per il cliente? E, via via, hanno cominciato a delineare i criteri di una certificazione orologiera divenuta la più rigorosa tra quelle aperte a tutti i produttori di alta orologeria meccanica svizzera, non solo alle aziende di Fleurier come si potrebbe erroneamente pensare.
Durante questo processo si sono uniti al progetto anche Bovet Fleurier, come marchio, e Vaucher Fleurier, in qualità di manifattura. La Fondation Qualité Fleurier è stata così “varata” il 25 settembre 2001, con il patrocinio, tra l’altro, di istituzioni pubbliche quali il Governo Federale Svizzero, il Cantone di Neuchâtel, del Comune di Fleurier e dell’Associazione Regionale della Val-de-Travers. Sono stati stabiliti, nello Statuto della Fondazione, procedure, criteri, costi e sanzioni inerenti la certificazione.
La Fondation Qualité Fleurier, presieduta da Jean-Patrice Hofner, ha previsto l’istituzione di un Commissione Tecnica indipendente coordinata da un’autorità come Antoine Simonin, incaricata della supervisione di tutto il processo e della verifica finale dei risultati dei test effettuati. Sono stati necessari circa tre anni per mettere a punto in modo preciso e puntuale il regolamento, i test ed i macchinari preposti agli stessi, funzionali all’ottenimento della certificazione e, finalmente, il 27 settembre 2004, Qualité Fleurier è divenuta ufficialmente realtà.
In questo arco di tempo, il certificato è stato costantemente monitorato ed aggiornato (il presupposto del “100% fabbricato in Svizzera”, è stato inserito solo il 26 giugno 2012) e, come accennato, ottenerlo rappresenta una sfida per tutti gli elementi dell’orologio, dal primo all’ultimo. I rigorosissimi criteri garantiti dalla Qualité Fleurier, infatti, riguardano la precisione dell’orologio in ogni circostanza, la sua robustezza e durata nel tempo, e l’altissima qualità delle finiture estetiche. Evidentemente, solo una quota della produzione dei marchi si fregia della certificazione Qualité Fleurier, ma l’impatto positivo di questo sigillo va a interessare l’insieme dei progetti orologieri.
Dall’autunno dello scorso anno, la Fondation Qualité Fleurier mette la rivoluzionaria macchina Fleuritest (l’ultimo step dei controlli) a disposizione di tutti quei marchi svizzeri che, pur non facendo parte della Fondation Qualité Fleurier, desiderano beneficiare della sua analisi di straordinaria avanguardia: un desiderio di apertura concretizzatosi nel “FQF-Lab”. Evidentemente, rivolgersi al FQF-Lab non significa poter ottenere il punzone di Qualité Fleurier, per il quale occorrono quattro test supplementari; tuttavia, è un’opportunità per i fabbricanti di orologi di valutare il proprio lavoro e ottimizzare costantemente i processi industriali.
Prima d’illustrare, nel dettaglio, i cinque criteri di certificazione richiesti, va sottolineato che si tratta di una delle rare prove cronometriche al mondo che riguarda il prodotto finito, ossia un orologio incassato pronto per essere venduto, e non solo il movimento. E’ uno dei concetti più fortemente sostenuti da Michel Parmigiani, Presidente di Parmigiani Fleurier, che aggiunge: “Gli effettivi positivi di questo punzone si riflettono ben oltre la collezione omonima. E, anche se la certificazione non è estesa a tutta la produzione, ma solo ad alcune linee, la rigorosa severità del processo fa sì che diventi un metro di giudizio generale dell’eccellenza da associare alla Maison che ne fruisce.” Gli fa eco Karl-Friedrich Scheufele, Co-Presidente di Chopard: “Ottenere la certificazione Qualité Fleurier è una delle sfide più complete e più difficili dell’orologeria. Si tratta di una prova inconfutabile della perfetta fattura orologiera svizzera, nella sua espressione più pura. Gli sforzi forniti in questo ambito hanno ampiamente contribuito al nostro ‘savoir-faire’ orologiero. Oggi, la certificazione QF è nota principalmente ai collezionisti e ai professionisti dell’Alta Orologeria. Tuttavia, occorre avviare un importante lavoro di comunicazione per ottenere un riconoscimento più ampio e soprattutto ben meritato.” E conclude Pascal Raffy, titolare di Bovet Fleurier: “Gli orologi che noi realizziamo rispondono perfettamente ai criteri qualitativi più esigenti. Partecipare alla creazione e allo sviluppo del più rigoroso dei marchi orologieri e garantirne l’indipendenza di giudizio è, quindi, un modo per fare un nuovo passo verso la nostra ricerca dell’eccellenza orologiera senza compromessi. Dopo dieci anni di vita, siamo certi che la Fondation Qualité Fleurier ha acquisito la maturità che le permette di certificare i segnatempo più complicati sia sul piano tecnico sia su quello estetico, e che lo farà per lunghi decenni ancora.”
La certificazione più rigorosa dell’orologeria svizzera
Oggi, la certificazione Qualité Fleurier è senza dubbio la più rigorosa del mondo orologiero, tra quelle non squisitamente interne e riservate, ma note e rese disponibili a tutti i brand operanti sul mercato dell’orologeria, per tre diversi aspetti:
- Il suo carattere neutrale
L’indipendenza dai marchi che rappresenta garantisce giudizi imparziali e l’assenza di trattamenti di favori o concessioni.
- La complementarità dei test
Grazie alle cinque serie di test previsti, la certificazione tiene conto di tutti gli aspetti di affidabilità e resistenza che si ripercuotono sulla durata di vita dell’orologio e li abbina a
imperativi estetici e provenienza svizzera. La certificazione Qualité Fleurier si basa sul principio che la complementarità delle prove è la sola risposta completa e veritiera, quando
si ricerca la qualità senza compromessi.
- La riproducibilità industriale
La certificazione Qualité Fleurier riguarda la produzione industriale di segnatempo e ciò obbliga i marchi a sviluppare processi produttivi sì riproducibili, ma senza scendere a
compromessi con la massima qualità. Ed è proprio qui che risiede la vera sfida. L’esigenza di qualità è un valore che accompagna l’oggetto sin dalla fase di progettazione, che deve
mirare all’eccellenza, e che prosegue con la calibratura delle macchine e l’ottimizzazione del loro lavoro.
Il processo per l’ottenimento della certificazione Qualité Fleurier, che consiste in sintesi nei seguenti step: invio da parte dell’azienda orologiera dell’intero kit di componenti dell’orologio (cassa/quadrante/movimento) alla Fondation Qualité Fleurier, affinché venga puntualmente verificato e se ne controlli l’adesione al requisito “100% fabbricato in Svizzera”; accertata l’idoneità, le componenti vengono rimandate all’azienda, affinché proceda ad assemblare il movimento e prepararlo per la trasmissione al COSC, funzionale al test di certificazione cronometrica; ottenuto tale riconoscimento, il movimento torna in manifattura, che procede con l’assemblaggio mirato a realizzare il pezzo finito, dunque completo di cassa, quadrante, lancette, etc…, per l’invio a La Chaux-de-Fonds, dove vengono effettuati i test Chronofiable; una volta superati positivamente quest’ultimi l’orologio viene spedito alla Fondation Qualité Fleurier per l’analisi Fleuritest. Per ottenere la certificazione, i brand aderenti alla Fondazione devono sostenere il pagamento di un fee annuale di 10.000 chf, e di 45 chf per ogni orologio certificato. Infine, va aggiunto che la Fondation Qualité Fleurier non esclude la possibilità di adottare la certificazione per orologi dotati di movimento al quarzo.
Credits Photo: patriceschreyer.com.