I nostri abbonati hanno appena ricevuto la nuova edizione de La Clessidra. Ancora una volta un numero che vuole sorprendere, a partire da una cover dal forte impatto grafico, da un’immagine del fotografo documentarista Martin Parr che cattura il mood di Gucci Timepieces, a cui è dedicata la nostra cover story. All’interno i lettori troveranno un’interessante intervista a Giuseppe Sciascia del Patrimonio di Jaeger-LeCoultre, la nostra Prova al Polso sul Bell&Ross BR V2-93 GMT 24H, la nuova cristallina ripetizione minuti di Chopard, e un focus sul trend della customizzazione degli orologi di lusso. Solo per far venire voglia di sfogliare anche questo numero.
L’Editoriale
Mai come oggi le immagini hanno avuto tanta importanza nella comunicazione. In un processo di sintesi e progressiva sottrazione, è l’elemento visivo a dominare l’informazione e la sua trasmissione, anticipando e a volte addirittura sostituendosi alla parola. È un cambiamento in atto, pertanto né buono né cattivo. Ma come ogni cambiamento vive inizialmente una fase di “ubriacatura”, da gestire e metabolizzare. Siamo letteralmente bombardati dalle immagini, ne abbiamo gli smartphone stracolmi, raccontano “storie” sui social che durano il volgere di 24 ore e poi perdono di senso. Tuttavia la loro centralità, in particolare quando si parla di comunicazione di prodotto, di brand communication e di visual storytelling, è un’altra cosa. Noi de La Clessidra siamo convinti che l’immagine possa e debba essere uno straordinario strumento di comunicazione e informazione per parlare al nostro pubblico, ma che debba essere di qualità, professionale, valorizzata e integrata in un racconto articolato, proprio della carta stampata. Fotografie e grafica sono in grado di catturare l’attenzione e sintetizzare concetti complessi e fondamentali: come il mood di Gucci Timepieces, nella Cover Story di questo numero, come la rivoluzionaria visione del lusso di Bulgari, o la passione che si mostra nello sguardo di un maestro orologiaio. E poi arrivano il testo e le parole, a soddisfare quel bisogno di approfondimento e riflessione che ci appartengono e a cui non vogliamo rinunciare.
Buona lettura,
Barbara Ainis