La via del lusso passa dall’amore per il pianeta
Il tema degli accordi fra nazioni per ridurre le emissioni e della riduzione dei materiali inquinanti abbandonati in tutto il mondo è una questione molto attuale sia fra l’opinione pubblica sia fra le aziende. Certamente seguire una politica ecologica ha un notevole costo, poiché materiali di base, linee produttive, distribuzione, formazione del personale addetto sono tutti fattori che devono essere ripensati completamente.
La componente economica, da sempre elemento fondamentale, acquisisce una caratteristica ancor più di primaria importanza, per cui molte aziende non vedono con particolare favore il cambio di metodologie a vantaggio della sostenibilità ambientale, ma ormai la direzione intrapresa è decisa ed ogni settore produttivo sembra destinato a dover fare la propria parte. Negli ultimi anni abbiamo visto quali straordinari oggetti e fonti di energia si possono ricavare tramite il riciclo di prodotti inquinanti e che apparentemente hanno esaurito la propria funzionalità: la plastica, solo per citare l’elemento
inquinante più comune in assoluto, ha dimostrato di poter avere successivi ed innumerevoli impieghi. Certamente il discorso è veramente ampio e pieno di sfaccettature, ma nello specifico caso dell’orologeria e gioielleria si è notato quanti brand abbiano imboccato una strada alternativa rispetto alla tradizionale, soprattutto sull’impiego dei materiali. È necessario tenere
conto, ed è un dato di fatto, che un orologio meccanico, a parte irrilevanti dosi di olio o lubrificante dei meccanismi, è – probabilmente insieme alla bicicletta – l’unico oggetto meccanico funzionante a zero emissioni, quindi già di per sé molto ecologico. Lo è meno dal punto di vista dei materiali impiegati e del ciclo produttivo, ma su questo argomento si può veramente intervenire moltissimo. Vediamo allora come alcuni brand del mondo delle lancette stanno affrontando questa nuova avventura e cosa stanno proponendo al mercato.
Ulysse Nardin, fedele al suo impegno nel supportare la ricerca marina, nel corso del 2020 ha annunciato la partnership e il suo supporto all’organizzazione di ricerca non-profit OCEARCH, ente che si occupa di raccolta dati per fini scientifici e che collabora con ricercatori e istituzioni per comprendere meglio i movimenti e le abitudini degli squali. L’impegno della Maison è in realtà anche molto pratico, avendo sviluppato ben due progetti di sicuro successo: R-Strap e Diver Net sono due idee ecologiche sfociate nella produzione di cinturini ed orologi realizzati con plastiche riciclate, derivanti dalle reti da pesca di nylon abbandonate in mare e recuperate. “R-STRAP” consiste in un cinturino compatibile con gli orologi DIVER, MARINE e FREAK X ed
è realizzato con reti da pesca abbandonate in acqua, mentre DIVER NET è un concept watch subacqueo in cui ogni elemento di rifinitura è stato progettato per essere il più ecologico possibile, un orologio totalmente innovativo e “riutilizzato” per il quale la ricerca dei fornitori è stata fondamentale. Per la decorazione della cassa, del fondello e della lunetta di questo segnatempo, Ulysse Nardin si è affidata a tre giovani designer bretoni che hanno creato il primo settore del riciclaggio delle reti da pesca in Francia. Recuperate le reti non più in uso dai porti, si avvia un processo di trasformazione in pellet di poliammide, materia prima altamente resistente all’attrito. Il DIVER NET è dotato del movimento UN-118 ammirabile attraverso il retro della sua cassa da 44 mm ed è dotato di una lunetta unidirezionale rovesciata concava, anch’essa realizzata con reti da pesca riciclate, con un vetro ceramico trasparente curvo invece del tradizionale vetro zaffiro, con l’obiettivo di avere un minor impatto ambientale limitando l’energia al momento della sua produzione. Sempre per rimanere in tema di cinturini, IWC Schaffhausen ha arricchito ulteriormente la sua attuale collezione con l’aggiunta dei cin-
turini TimberTex realizzati a base di carta. Ponendo l’attenzione sui processi di produzione e sul ciclo di vita, la Maison riesce a garantire una sensibile diminuzione di impatto sociale e ambientale dalla fase iniziale del processo fino al suo compimento completo, presentando contemporaneamente una scelta elegante e di alta qualità ai suoi clienti.
Il cinturino TimberTex è un prodotto nettamente di lusso sia all’aspetto che al tatto, che si caratterizza per una texture morbida e malleabile. Al contrario della pelle sintetica, spesso a base di plastica o petrolio, il TimberTex è per l’80% della sua composizione in fibre vegetali naturali. La cellulosa impiegata proviene da alberi con certificazione Forest Stewardship Council (FSC) coltivati nelle foreste europee gestite in modo sostenibile e responsabile da quest’associazione no-profit. Prodotto in Italia, frutto di tradizionali tecniche di fabbricazione della carta e colorato con tinture naturali a base vegetale, questo materiale presenta una grana irregolare che rende unico ogni cinturino. Per la creazione di questa nuova tipologia di cinturini sono previste ben 60 fasi, di cui molte effettuate a mano, per cui l’artigianalità svolge un ruolo chiave. I cinturini sono imbottiti in microfibra riciclata, per offrire un comfort maggiore, e rifiniti con filati riciclati. Il risultato è un’alternativa di lusso senza pelle e facile da indossare. Vengono sottoposti a test sia interni sia esterni e soddisfano tutti i requisiti di qualità della Manifattura, di cui uno dei più importanti è rappresentato dall’alta resistenza ed impermeabilità. I TimberTex sono disponibili per quattro modelli: Portugieser Chronograph, Portugieser Automatic 40, Portofino Automatic e Portofino Chronograph, nelle colorazioni blu, marrone e nero.
Swatch diventa Bioreloaded!
Con la collezione “1983”, Swatch non presenta solamente dei nuovi orologi, ma propone un nuovo concetto di innovazione, tanto caro al brand. Questi nuovi orologi sono realizzati con due materiali biologici estratti dai semi di ricino, mentre tutti i componenti soddisfano ovviamente gli elevati requisiti di qualità Swiss Made che Swatch impone ai propri prodotti. Si tratta di una innovazione di estrema rilevanza per questa tipologia di segnatempo, prodotti a basso o per meglio dire nullo impatto ambientale, con però il design e le proprietà tipiche di un classico Swatch. Il brand tuttavia non trascura nulla, e quindi non si è limitato solamente alla realizzazione di cassa e cinturino mediante componenti naturali, ma si è spinta oltre, progettando e realizzando una nuova confezione in PaperFoam, materiale ottenuto da un’innovativa miscela di amido di patate e tapioca. La confezione è quindi prodotta tramite un processo di stampaggio a iniezione, completamente biodegradabile e riciclabile insieme ai rifiuti di carta o persino compostabile direttamente a casa propria. Un prodotto veramente Bioreloaded.
Anche Breitling persegue la strada del riciclo per il packaging, riducendo l’impatto ambientale e sostituendo le grandi e pesanti custodie, per lungo tempo punto fermo dell’industria, con un’alternativa piccola, intelligente e modulare. Questo nuovo packaging, ecosostenibile, è già stato insignito dell’etichetta Efficient Solution Label, riconoscimento che viene assegnato dalla Solar Impulse Foundation a quelle soluzioni che hanno un impatto positivo sull’ambiente e sull’economia.
La nuova custodia è ottenuta grazie all’impiego di materiali riciclabili e riutilizzabili in progetti futuri: il tessuto e i pulsanti a pressione che aprono la custodia, nonché la nuova confezione nel suo insieme, sono tutti ricavati al 100% da bottiglie in PET, ovvero uno dei tipi di plastica più ampiamente riciclati, per cui, una volta che la custodia non è più necessaria, secondo
il principio rigenerativo, può essere nuovamente riciclata. Per questa nuova tipologia di packaging, Breitling è riuscita a ridurre le componenti, da una media di 12 a soli 3: la custodia, il cuscino interno e le istruzioni. Le nuove custodie per orologi Breitling sono disponibili da inizio 2021.
La manifattura Jaquet Droz, nota per la realizzazione di preziosi automi, ha ottenuto la certificazione del Responsible Jewellery Council, garante di una catena di approvvigionamento responsabile a livello mondiale.
Sempre alla ricerca di soluzioni per migliorare la propria attività e in seguito a una revisione di sistemi e pratiche, Jaquet Droz ha ricevuto ufficialmente la certificazione del RJC basata su un audit esterno indipendente, che ne ha controllato l’intero processo e le qualità. Il RJC è un’organizzazione no-profit fondata nel 2005 con l’obiettivo di definire gli standard per una catena di approvvigionamento dei materiali globalmente responsabile, promuovendo la fiducia nell’industria gioielliera e orologiera nella sua interezza.
Totalmente indipendente, certifica che ognuno dei suoi membri adotti pratiche ambientali, sociali, etiche e responsabili per l’approvvigionamento e l’impiego di metalli preziosi (oro, argento, platino), diamanti e pietre preziose colorate. Jaquet Droz si unisce così ad altre Maison di Swatch Group come Omega e Harry Winston, che hanno la filiera di approvigionamento ed utilizzo certificata.