PARIGI, LA SUA ARCHITETTURA E LA SUA CULTURA
DIVENTANO LE PROTAGONISTE
DELLA NUOVA COLLEZIONE DI ALTA GIOIELLERIA PARIS, VU DU 26.
Tre capitoli su la Ville Lumière che offrono scorci e prospett ive nuove. È la Parigi di Boucheron, vista dal suo iconico indirizzo, il numero 26 di Place Vendôme.
Paris, vu du 26 celebra le radici profondamente parigine della Maison, e ne propone una visione rinnovata, trasformata attraverso i gioielli che compongono la narrazione creativa della collezione. Così, i ciotoli di Place Vendôme diventano il motivo di un collier, o le sue colonne si trasformano in lunghi pompon di perle. È l’architettura degli edifici che diventa gioiello. Il primo capitolo non poteva che essere dedicato a Parigi, la città che ha dato i natali alla Maison, fondata 161 fa da Frédéric Boucheron il quale apre, nel 1858, la sua prima boutique nella Galerie de Valois, sotto i portici del Palais Royal – il centro, all’epoca, del lusso parigino. Parigi, i suoi portici e le sue splendide colonne d’acanto, che si trasformano in lunghi fili di perle. Dalla dura pietra alla morbidezza del collier, adornato con quelle foglie di acanto che spesso di ammirano in cima
alle colonne. Foglie che adornano anche il gioiello- simbolo di Boucheron, il famosissimo collier ‘punto di domanda’, in questa collezione interamente rivestito di puri diamanti bianchi. Parigi e l’Opéra Garnier, con i suoi possenti cavalli a adornarne il tetto. Proprio questi cavalli, resi in quarzo bianco opaco, entrano nel bestiario della Maison, per arricchire anelli e bracciali in oro giallo – giallo come le dorature del teatro. Parigi e il suo Grand Palais, la cui struttura presta le proprie linee per un sautoir sontuoso, i cui fili di grani di smeraldo si raccolgono, in cima al pompon, in una cupola in vetro soffiato che evoca il più prezioso dei giardini d’inverno. Place Vendôme è la culla dell’alta gioielleria francese, e Frédéric Boucheron fu il primo ad aprirvi una boutique. Oggi la maison omaggia lo spirito visionario del suo fondatore, narrando le linee strutturali della piazza nel secondo capitolo della collezione Paris, vu du 26. I ciotoli della pavimentazione, la forma ottagonale della piazza (famosa in tutto il mondo e riconosciuta fonte creativa) e le foglie di alloro alla base della colonna Vendôme – dettagli di volumi e architetture che hanno ispirato Claire Choisne,
Direttore Creativo di Boucheron, nel dare la sua personale visione di questo che è un luogo unico al mondo, e che è diventato il cuore pulsante dell’arte orafa a livello internazionale. Il terzo e ultimo capitolo della collezione Paris, vu du 26 ci porta proprio al famoso n.26, la sede della Maison, della sua energia stilistica. Un luogo ricco di storia e allo stesso tempo innovativo in cui, per la prima volta, Boucheron ha disegnato la sua propria pietra. Autentica sfida tecnica, la ‘Gemma Boucheron’ è un intarsio tridimensionale che combina onice, cristallo di rocca e agata bianca. Il suo disegno evoca le scale che conducono al cuore della Maison.
Un luogo, il n.26, che testimonia della storia e ricchezza della famiglia Boucheron, tradotta in un collier sontuoso che trae ispirazione dalle modanature del ‘Salon des Fiancés’ nel Hôtel de Nocé, o in moderni orecchini asimmetrici, resi leggerissimi da titanio e colorati da una moltitudine di gemme, raffiguranti un pappagallino nel giardino d’inverno. Con Paris, vu du 26, Boucheron ci racconta la sua visione innamorata di Parigi, definita e impalpabile allo stesso tempo, quel je ne sais quoi che cattura il cuore.