PIAGET – NOVITA’ WATCHES & WONDERS 2024

15 aprile 2024

PIAGET POLO DATE
150TH ANNIVERSARY EDITION

UN’UNIONE PERFETTA
In occasione del salone Watches and Wonders 2024, Piaget crea un nuovo trait d’union tra passato e presente attraverso l’abbinamento perfetto tra il luminoso motivo gadroon dello storico Piaget Polo e l’allure casualchic dell’emblematico Piaget Polo Date.

I segnatempo, realizzati in acciaio con un diametro di 42 e 36 mm e un elegante cinturino in caucciù – novità assoluta per il 36 mm – sono prodotti in 300 esemplari ciascuno.
Per comprendere l’impatto che l’orologio Piaget Polo ha avuto sulla storia della Maison e più in generale dell’orologeria, dobbiamo tornare al 1979, l’anno in cui tutto cambiò.
Al culmine dell’era sporty-chic, regno incontrastato dei bracciali integrati in acciaio, Yves Piaget puntò su un orologio fluido sofisticato e al contempo essenziale, che incarnava i valori della Maison. Nel 1957 Piaget decise di lavorare esclusivamente con i materiali preziosi.
Fedele alle campagne pubblicitarie dell’epoca, che dichiaravano che «il tempo di Piaget si misura solo in oro», questo orologio presentava una linea scolpita nel materiale più nobile, interrotta unicamente dallo splendore del motivo gadroon che decorava il bracciale e il quadrante. Prima del 1979, le persone indossavano semplicemente “un” Piaget, così come si indossa una creazione di una maison di alta moda. Dal 1979 in poi, invece, si indossò il Piaget Polo. Nacquero così un’epoca, uno stile di vita e un orologio emblematico che ha superato la prova del tempo.

Il ritorno del Piaget Polo originale, lanciato il 6 febbraio per inaugurare i festeggiamenti in onore del 150° anniversario della Maison, è la prima idea brillante dell’anno. Il modello, reinterpretato nella versione rotonda da 38 mm, è stato ribattezzato Piaget Polo 79.
Alla riedizione anniversary si aggiunge un nuovo segnatempo che conquisterà gli appassionati. In realtà si tratta di due modelli, una coppia di Piaget Polo Date in edizione limitata, composta da 300 esemplari ciascuno. Il modello da 42 mm sfoggia un cinturino marrone, quello da 36 mm un cinturino beige e 91 diamanti taglio brillante.
Questi segnatempo creano un ponte tra il primo Piaget Polo e gli ultimi, apprezzati modelli Piaget Polo Date con cinturino in caucciù. Per quanto riguarda la versione da 36 mm, il cinturino in caucciù è una prima assoluta; in passato, infatti, era disponibile solo con bracciale in metallo o cinturino in pelle.

UNA COPPIA DI CARATTERE
Richiamando il motivo gadroon tipico del primo Piaget Polo, il quadrante dei due segnatempo da collezione con diametro 42 mm e 36 mm – alimentati rispettivamente dal movimento automatico di Manifattura 1110P e dal movimento 500P1 – è impreziosito dallo stesso luminoso materiale del suo predecessore.

Un lignaggio fondato sulla Extraleganza, connubio di eleganza e stravaganza, che si riflette anche nella scelta della coppia di orologi: un omaggio incantevole agli abbinamenti cari a Yves Piaget, che non smise mai di immaginare la versione «His & Hers» dell’orologio Piaget Polo. La più preziosa adornava sia il polso maschile che quello femminile, sfoggiando una versatilità oggi divenuta la norma. Decisamente al passo con i tempi, i due modelli Piaget Polo si differenziano per il colore del cinturino, le dimensioni e la presenza dei diamanti, ma sono accomunati dalle lancette, realizzate in oro rosa per illuminare la cassa in acciaio. La lancetta dei secondi reca la scritta «150», che conferisce un fascino unico a questi segnatempo da collezione, disponibili in 300 esemplari ciascuno per celebrare il 150° anniversario della Maison. Ed è solo la prima di una lunga serie di sorprese.


L’ARTE DELLA EXTRALEGANZA

In occasione di Watches and Wonders 2024, Piaget celebra il 150° anniversario della Maison con una reinterpretazione ancora più ampia delle sue emblematiche creazioni di alta gioielleria: gli innovativi e ipnotici orologi manchette e la collana Swinging Sautoir, presentati nel 1969, e il preziosissimo segnatempo Aura, lanciato nel 1989.

Queste lussuose creazioni tratte dagli archivi Piaget tengono accesa la fiamma della tradizione, e sono reinterpretate attraverso una complessa associazione di audacia artistica e magistrale conoscenza dei materiali che le trasporta nel XXI secolo con eleganza e genialità. Gli artigiani Piaget non sono semplicemente orologiai e gioiellieri, ma orologiai che sono diventati gioiellieri. È l’arte a fare la differenza tra un artigiano comune e un artigiano Piaget; il tocco unico di ogni singolo orafo e incastonatore della Maison, che si alleano per infondere nei preziosi segnatempo i codici più amati dell’alta gioielleria di Piaget: originalità, arditezza e i materiali preziosi più raffinati.

SWINGING SAUTOIR
Per comprendere l’evoluzione dei preziosi segnatempo di alta gioielleria di Piaget, bisogna tornare al 1957 e al primo battito del componente che li anima: il movimento meccanico ultrapiatto a carica manuale 9P creato a La Côte-aux-Fées, in Svizzera, dove la Maison Piaget fu fondata nel 1874.

L’ormai celebre movimento aveva caratteristiche rivoluzionarie, ma la decisione di integrarlo solo nei segnatempo realizzati con metalli preziosi trasformò la Maison in una fuoriclasse della Haute Horlogerie e Haute Joaillerie. Nel 1969 il lancio dei segnatempo sautoir di Piaget, in occasione della presentazione della collezione 21st Century a Basilea, non segnò solo la reintroduzione di uno stile antico, ma anche la sua rivisitazione contemporanea, che associava il savoir-faire orologiero, il movimento ultrapiatto 9P, le innovative decorazioni dei quadranti e le abitudini stilistiche del jet-set degli anni Sessanta e Settanta: l’audacia delle dimensioni, la profusione dei colori e la stravaganza dei metalli preziosi. Portati con languore, stratificati come collane o cinture, frusciavano all’incedere rilassato di chi li indossava, e divennero noti come Swinging Sautoir.

Nel 2024 Piaget presenta tre nuovi, raffinati Swinging Sautoir, due dei quali si trasformano e diventano orologi da polso. Per il primo modello, gli artigiani hanno creato a mano le catene d’oro ritorte, trasformando singoli fili di metallo in maglie fluide che cadono armoniosamente e si ancorano al segnatempo. La cassa di ciascun Swinging Sautoir sfoggia una nuova forma a trapezio morbidamente arrotondata, che richiama la foggia delle casse della collezione originale del 1969. Le emblematiche tonalità blu e verdi degli anni Settanta tornano in una collana con malachiti e turchesi che rifulgono sulla catena d’oro ritorta a mano e tempestata di diamanti, ulteriormente impreziosita da zaffiri gialli e diamanti taglio brillante. L’orologio con quadrante in turchese è sospeso a una coppia di pietre preziose – un raro e importante zaffiro giallo da 29,24 carati proveniente dallo Sri Lanka e un’acquamarina da 6,11 carati – che trasformano il Sautoir in una collana di alta gioielleria da indossare anche da sola, perché l’orologio si sgancia ingegnosamente e comodamente e si indossa su un cinturino in satin verde: un esempio della sensibilità giocosa di Piaget.
Il secondo sautoir convertibile è composto da due catene, di cui una tempestata di diamanti, fissate a un caleidoscopico opale bianco cabochon di 11,68 carati da cui pende la cassa dell’orologio. La creazione diventa ancora più preziosa grazie a un’esuberante nappina in diamanti, oro e calcedonio, che oscilla appesa a un raro zaffiro giallo con taglio smeraldo, conferendo al sautoir la stravaganza che contraddistingue la Maison.

OROLOGIO MANCHETTE
Nel 1969 fu introdotto anche l’orologio manchette, il cui impatto, insieme alle dimensioni, continuò a crescere in esuberanza e stravaganza grazie ai materiali utilizzati: grandi manchette con trafori grafici in oro, bracciali in oro dalla texture importante e quadranti dai colori vivaci.

Infatti i teatrali segnatempo della collezione 21st Century furono salutati dalla stampa come gli orologi “dell’élite internazionale”. Dopo la manchette Hidden Treasures, che nel 2023 è stata eletta segnatempo femminile nell’ambito del Grand Prix d’Horlogerie de Genève, questa stagione la Maison presenta un’altra interpretazione di questa icona. Stavolta, il quadrante in opale nero dalle nuance iridescenti verdi e blu non è racchiuso, bensì rivelato all’interno della manchette composta da catene d’oro ritorte a mano una ad una. Il metallo prezioso dà l’impressione di crescere organicamente sul quadrante, asimmetrico come un corallo. Un autentico capolavoro della Maison nell’uso del colore e nella texture dell’oro.

AURA
La presentazione, avvenuta nel 1989, del primo segnatempo di alta gioielleria Aura suscitò un’ondata di entusiasmo per l’integrazione ininterrotta del bracciale con la cassa, entrambi interamente tempestati di diamanti taglio baguette, testimonianza della perizia di Piaget nell’incastonatura delle gemme.

Questo straordinario segnatempo, mirabile sia dentro che fuori, sfoggiava un movimento ultrapiatto, il Piaget 40P di Manifattura a carica manuale, mentre all’epoca la maggior parte delle Maison impiegava movimenti al quarzo per gli orologi preziosi. Ora, in occasione del 35° anniversario, la Maison celebra questa magnifica icona lanciando due segnatempo unici tempestati di splendide sfumature di rubini, zaffiri rosa e diamanti. Grazie a magistrali tecniche di taglio e incastonatura, Piaget è riuscito a creare un quadrante composto da rubini sottili che si irradiano dal centro ed esibiscono un colore intenso e saturo, splendidamente accostato a diamanti con taglio baguette. La seconda versione presenta un magnifico effetto sfumato, sapientemente ottenuto attraverso il rosso scuro dei rubini che sfuma impercettibilmente nel delicatissimo rosa degli zaffiri e dei diamanti, frutto della straordinaria perizia di Piaget nell’incastonatura e nell’abbinamento delle nuance. Realizzate in due misure, queste ardite novità della collezione Aura rappresentano l’apice dell’alta gioielleria e orologeria.

In questa seconda fase, dopo la presentazione del nuovo Polo 79 nell’ambito del presalone Watches and Wonders, la Maison sottolinea l’essenza di ciò che Piaget era, è e sarà. Una passione perfettamente riassunta all’epoca da Yves Piaget:
«Volevo dimostrare che i nostri orologi e gioielli sono autentiche opere d’arte, e che le persone che li realizzano sono veri artisti».


PIAGET ALTIPLANO ULTIMATE CONCEPT TOURBILLON 150° ANNIVERSARY

Oltre i confini dei segnatempo ultrapiatti

A 150 anni dalla fondazione della Maison, a 67 dall’invenzione dell’9P, il primo calibro ultrapiatto, e a 6 dalla creazione – nel 2018 – dell’Altiplano Ultimate Concept,
il segnatempo più sottile al mondo, Piaget oltrepassa di nuovo i limiti della genialità orologiera. Plasmato dall’eleganza e guidato dalla creatività, questo orologio unico conserva lo spessore di 2 mm del suo predecessore, ma racchiude il cuore pulsante di un tourbillon. Una scelta tecnica naturale e una conquista emozionante per il brand.

Il segnatempo Altiplano Ultimate Concept Tourbillon è intrinsecamente paradossale. Eppure le sue dimensioni, che vanno oltre i limiti della fattibilità tecnica, sono solo la parte visibile di una storia umana e orologiera lunga 150 anni.

Con un diametro di 41,5 mm, un’impermeabilità garantita fino a 20 metri e la cassa in lega di cobalto trattata con PVD blu, il segnatempo Altiplano Ultimate Concept Tourbillon sembra perfetto da indossare tutti i giorni. Tuttavia, lo spessore di 2 mm e il tourbillon ad anello lo proiettano nel regno dello straordinario. Fatta ruotare dal ponte che la circonda, la gabbia dell’Altiplano Ultimate Concept Tourbillon rappresenta il sovvertimento dei principi tecnici conosciuti. La firma incisa sul fondello, di fianco al vetro zaffiro posto sotto il tourbillon, riassume l’approccio che ha guidato Piaget sin dalle sue origini: «Fare sempre meglio del necessario». Questa è una Maison costruita su una cultura così umana, collaborativa e creativa, da raccogliere la sfida di uno spessore quasi incredibile.

GLI ATELIERS DE L’EXTRAORDINAIRE
L’Altiplano Ultimate Concept Tourbillon è spesso 2 mm, non un micron di più, mentre il diametro misura 41,5 mm esatti. Nonostante le dimensioni, il segnatempo sopporta il 25% di energia in più richiesta dal tourbillon.

Questi non sono solo numeri, ma rappresentano le straordinarie vittorie conseguite da Piaget. Una lunga avventura e una corsa contro il tempo che hanno avuto luogo in segreto nella Manifattura Piaget di La Côte-aux-Fées, nell’arco di tre anni di lavoro, domande e ripensamenti che hanno lasciato il segno nella vita di tutte le persone coinvolte. Nel corso del tempo, la complicazione del tourbillon è divenuta un classico dell’orologeria nobile, ma qui assurge a nuove dimensioni, sia tecniche che poetiche, sempre fedele all’approccio promosso dalla Maison, che vuole la tecnologia al servizio dell’estetica. Le parole chiave del progetto? Precisione estrema. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, Piaget ha dovuto sviluppare il 90% di nuovi componenti rispetto all’Altiplano Ultimate Concept originale, oltre a nuove macchine per far funzionare un orologio più sottile del più sottile dei movimenti. Ogni componente dell’Altiplano Ultimate Concept Tourbillon è nuovo, reinventato, ripensato e comprovato dall’esperienza. «La derivazione dall’Altiplano Ultimate Concept è visibile ma ingannevole. Nonostante le apparenze, infatti, non si è trattato solo di aggiungere un tourbillon. Abbiamo riprogettato tutto», spiega Benjamin Comar, CEO di Piaget.

FORZA VITALE
L’insieme delle sfide, delle soluzioni da inventare e reinventare richieste dall’Altiplano Ultimate Concept, frutto di un lavoro collettivo durato più di sei anni e premiato con l’Aiguille d’Or al Grand Prix d’Horlogerie di Ginevra 2020, poteva sembrare la fine dell’avventura.

Invece, non appena sono stati consegnati i primi modelli, i team di orologiai della manifattura storica Piaget di La Côte-aux-Fées non hanno potuto fare a meno di pensare al futuro. Che cosa potevano creare di ancora meglio? Restava una complicazione, che non è un’indicazione, ma fonde bellezza, movimento, difficoltà tecnica e apprezzamento da parte dell’esigente pubblico di intenditori. Lo slancio che è sfociato nella creazione dell’Altiplano Ultimate Concept Tourbillon è simile a quello che in precedenza, ha dato vita ai calibri 9P e 12P dell’Altiplano Ultimate Automatic (900P o 910P). Non restava che trasformare questa nuova idea in realtà: un’impresa tutt’altro che semplice. Grazie a un principio testato sin dall’ideazione del calibro 900P, non c’è differenza tra il movimento e la cassa. Per guadagnare spessore prezioso, il fondello svolge le stesse funzioni della platina del movimento che, all’esterno, è a contatto con la pelle. La cassa è realizzata in una lega di
cobalto azzurrato che offre il miglior rapporto spessore/rigidità. La corona, integrata nella carrure, può essere estratta e azionata grazie a uno strumento specifico a forma di pennino, che nasconde un sistema di riduzione del controllo della coppia, per permette al bariletto di recuperare tutta la sua energia.

RIVOLUZIONE
La posizione dei componenti è stata conservata. Il quadrante delle ore e dei minuti è sempre leggermente decentrato, come nel modello precedente. Il tourbillon è posto a ore 10 e reca incisa l’indicazione dei minuti sull’anello che lo circonda. Il vincolo maggiore è lo spessore, un requisito indiscutibile, essenziale e fondamentale: 2 mm complessivi.

A parità di dimensioni, con una cassa e dei componenti così sottili, la difficoltà è consistita nell’inserire un tourbillon in uno spazio già affollato. Da quel momento in poi, gli esperti delle Manifatture di La Côte-aux-Fées e Ginevra hanno unito tutte le forze. Matita, carta, memoria, cultura, apertura mentale, saperi orologieri: ciascuno ha attinto a tutti i suoi talenti. È un processo basato su un metodo di sviluppo che Piaget ha sempre amato, consistente nel provare, testare, convalidare, scartare o conservare, e ricominciare sempre da capo. E così, dopo più di 70 versioni della gabbia, 15 versioni dell’ancora e 30 versioni del telaio, Altiplano Ultimate Concept Tourbillon ha assunto la sua struttura finale. Piaget ha messo a frutto il suo savoir-faire nei componenti ultrapiatti, in particolare per quanto riguarda il tourbillon 670P ultrapiatto da 4,6 mm, contenuto in una cassa da 7,35 mm e spesso solo 1,49. Privo di ponte superiore, era fissato solo sul lato inferiore. Tuttavia, pur guadagnando qualche centesimo di millimetro qua e là, La Manifattura di Côte-aux-Fées era molto lontana dall’obiettivo. Occorreva progettare il tourbillon in modo completamente diverso.

Diventò subito evidente una nuova opzione: il tourbillon sarebbe stato fissato alla sua circonferenza. L’Altiplano Ultimate Concept Tourbillon ha un tourbillon a forma di anello, la cui circonferenza è sorretta da un cuscinetto a sfera in ceramica che alimenta la rotazione di un minuto.
Il segnatempo è realizzato per lo più in titanio e, ove possibile, in acciaio. Era giunto il momento di farlo funzionare.

VIRTUOSISMO
Il segnatempo Altiplano Ultimate Concept Tourbillon si basa su un bariletto unico e scheletrato, che riproduce l’estetica a croce dell’Altiplano originale. Il tourbillon, però, consuma più energia di un movimento con regolatore fisso. Nel caso specifico, l’Altiplano Ultimate Concept Tourbillon consuma circa il 25% in più rispetto al modello originale.

Il nuovo segnatempo, dunque, deve offrire una riserva di carica di almeno 40 ore. Questo risultato straordinario nasce da due soluzioni diverse. La prima è l’impiego di una molla su misura, rielaborata in base al fattore di maggiore potenza. Lo spessore della lama è stato leggermente aumentato per fornire l’energia supplementare necessaria. La seconda soluzione consiste nell’uso quasi sistematico di cuscinetti a sfera al posto dei perni. Facilitando la rotazione delle parti mobili, Piaget ha ridotto l’attrito, conservando così l’energia per la durata di carica, e riducendo ulteriormente lo spessore. Nell’Altiplano Ultimate Concept Tourbillon, l’innovazione riguarda anche le dimensioni del vetro zaffiro, il cui spessore è di soli 0,20 mm nella parte superiore e 0,16 mm nella parte inferiore. Con uno spessore di 2 mm, cambia tutto, anche se ad esserne consapevoli sono più gli orologiai che i clienti. La tolleranza di lavorazione dei componenti miniaturizzati rappresenta una difficoltà enorme. Se il bordo della ruota del bilanciere e il vetro zaffiro sono spessi 0,2 mm, le macchine devono lavorare con una precisione di circa 2 micron, ovvero 2 millesimi di millimetro, a maggior ragione perché i componenti sono sottoposti a numerose fasi di decorazione delle superfici dopo la fabbricazione. Ad esempio, le ruote, che ora hanno quattro bracci (invece dei precedenti 6), sono lucidate a diamante e anglé a mano. Occorre abbellirle senza deformarle. L’Altiplano Ultimate Concept Tourbillon potrebbe essere considerato la somma di queste prodezze tecniche. La vera prodezza, però, è l’effetto che il segnatempo produce. Indossare un orologio con un tourbillon spesso 2 mm e sottile come una moneta è un’esperienza sorprendente e confortevole al tempo stesso. Visto di lato, l’orologio sembra sparire; sul retro, sorprende per la sua magnifica scheletratura; davanti, infine, si esprime con un’inedita profondità.

Nella vita quotidiana, può passare inosservato o attirare l’attenzione, manifestando una natura molto elegante, grazie al gioco tra le tonalità oro e blu,
così tipiche di Piaget. Una caratteristica che, più di ogni altra, La Maison persegue senza sosta, ponendola al centro del suo DNA. Il segnatempo Altiplano Ultimate Concept Tourbillon è fatto per essere indossato e guardato, ma anche per ricordare a chi lo possiede la storia delle persone e della Manifattura che l’hanno creato. Tutto ciò senza smettere di porsi domande sulle sfide che la Maison Piaget affronterà in futuro.

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