Era da poco più di un lustro che un nome riconosciuto e affermato dell’orologeria italiana, quale Pryngeps, navigava a fari spenti, lontano dalle luci della ribalta. Un periodo lungo e difficile, per un marchio che, quest’anno, ha raggiunto i 60 anni di attività. La malattia e la scomparsa del suo mentore, Michele Farinola, ed altre vicissitudini negative legate alla famiglia che ha creato e spinto verso il successo Pryngeps, stavano portando il brand verso il suo definitivo oblio, se non fossero intervenuti il coraggio e la professionalità di uno storico collaboratore dell’azienda, Roberto Esani, a riprendere le fila di un’attività nata per rappresentare un riferimento dell’italian style nell’universo delle lancette. E, allora, abbiamo voluto farci raccontare da lui la Pryngeps di oggi, e il suo futuro…
Sono ormai sedici anni che mi pregio di essere il Direttore Responsabile di questa pubblicazione e ricordo sempre con piacere il consueto appuntamento annuale con Michele Farinola, timoniere storico di Pryngeps, per pianificare il lavoro su Clessidra. Un incontro in cui, prima di discutere di eventi, redazionali e pubblicità, ci si confrontava sull’andamento di mercato, sulle tendenze e, poi, ancora, sulle storie di vita personali. Un momento sempre interessante e stimolante, per il buon rapporto che c’era fra di noi e per la stima reciproca. Poi, tra il 2009 e il 2010, anche a motivo di cambiamenti intervenuti per il nostro magazine a livello editoriale, ci si è persi di vista. Sapevo solo che il signor Farinola non stava bene, ma l’assoluta discrezione che caratterizzava quella famiglia, mi tenne all’oscuro (oggettivamente anche perché stiamo parlando di un periodo, per tutti, molto intenso e complesso sotto il profilo lavorativo) dei dolorosi sviluppi della vicenda. Ho recuperato tutte le informazioni durante una bella telefonata con Roberto Esani, lo scorso luglio, da oltre quarant’anni operativo in Pryngeps (ha cominciato all’età di 18 anni) nello sviluppo commerciale e, poi, nella responsabilità distributiva per l’area del Triveneto. Esani mi ha raccontato di momenti veramente bui, culminati con la scomparsa, nel novembre del 2013, di Michele Farinola, e proseguiti, poi, con altre tragiche vicissitudini, tali da portare l’azienda su di una strada senza uscita. A quel punto forte di una profonda conoscenza del marchio, di una grande affezione e stima per la famiglia Farinola e, senza dubbio, di una buone dose di coraggio, Esani si è rimboccato le maniche, con il sostegno della moglie e della figlia, ed ha preso in mano le sorti di Pryngeps, rimettendola in pista. Sono sinceramente onorato e felice di riaccogliere questo storico brand sulle pagine della Clessidra e di ricominciare assieme a collaborare come una volta, cercando di dare quel contributo che solo una realtà editoriale specializzata con oltre settant’anni di tradizione alle spalle e unica in Italia nell’universo orologiero trade può fornire. Dunque, con Esani, abbiamo lasciato al passato il suo insostituibile e imprescindibile ruolo di fonte d’ispirazione, creativa ed organizzativa, e ci siamo immersi nel presente e nel futuro di un brand che, nel 2016, celebra il suo sessantesimo anno di attività. Era il 1956, infatti, quando a Milano, la passione della famiglia Farinola avvia un’azienda, inizialmente impegnata a realizzare prodotti per conto terzi, per poi, cominciare a disegnare e commercializzare una propria linea, connotata dalla celebre corona. A tal proposito sottolinea Esani: “Pryngeps ha saputo crescere e rinnovarsi negli anni, senza mai perdere quella caratteristica familiare che ha segnato gli inizi. La sua storia nasce nella piccola, ma centrale sede di Via Unione a Milano. Negli anni ‘80 e ’90, Pryngeps riscuote un successo sempre maggiore anche grazie al lancio di orologi colorati e funzionali come il Jamaica Sound (orologio dell’anno 1995), ed amplia costantemente la sua presenza nelle gioiellerie di tutta Italia e anche a livello internazionale, con l’apertura di punti vendita ad Hong Kong.” E, in effetti, il periodo cui si riferisce Esani è stato fondamentale per accreditare Pryngeps come attore protagonista sul mercato delle lancette.
Proprio nel 1980, l’azienda si trasferisce nella prestigiosa sede di via Torino, allora fulcro consumistico e mondano della Milano da bere: è l’inizio di quella che potremmo definire “Pryngeps mania”. A partire dal 1990, il brand inizia ad espandersi oltre il territorio italiano e, oltre ad Hong Kong sono diversi i paesi in cui si conquista identità e spazi commerciali, quali Austria, Belgio, Svezia, Turchia, ma anche Kuwait e Dubai. Come accennato da Esani, nel 1995, il successo del modello Jamaica Sound, mix di tecnologia, funzionalità e design giovane e allegro, spinge i Farinola a lanciare il marchio Jamaica Time, ispirato a forme e colorazioni fuori dagli schemi, velocità e leggerezza, per un pubblico più giovane. Altro momento chiave per Pryngeps è il 2000, anno in cui fa il suo esordio la prima linea di gioielli in argento, che poi saranno diversificati su molte collezioni sia giocose che più raffinate (con l’impiego di cristalli Swarovski), tutte comunque intese ad esprimere significativamente i mood giovanili in rapida evoluzione. Tornando sul fronte del segnatempo, è molto importante segnalare, nel 2009, la nascita della collezione Timonier (marchio depositato), dal tratto sporty-elegance, che diviene, in breve tempo la più venduta di Pryngeps, in Italia e all’estero e, oggi, può contare su oltre 60 varianti, evolute sotto il profilo della ricerca di materiali, delle finiture e di nuovi accostamenti.
Insomma, in termini generali, Pryngeps da 60 anni rappresenta un riferimento dell’italian style nel mondo. Un marchio condotto con partecipazione, fino agli spiacevoli accadimenti suesposti, da una famiglia e, oggi, gestito sul filo della continuità da una persona che, lavorativamente e, via via, affettivamente, a quella famiglia appartiene da un quarantennio. Gli asset vincenti del brand sono sempre stati l’affidabilità, l’eterogeneità d’offerta (stiamo parlando di oltre 2.000 referenze posizionate su diversi segmenti di mercato), l’eccellente rapporto qualità/prezzo e, last but not least, un servizio post-vendita assai efficiente. La filosofia Pryngeps è percepibile in ogni linea di prodotto: il suo design “made in Italy” vuol essere sempre espressivo di un messaggio chiaro per incontrare direttamente le variegate esigenze dei target di riferimento, non si limita a soddisfare esigenze estetiche fini a se stesse. Tale orientamento è sostenuto da una grafica pubblicitaria coerente e riconoscibile, mirata a valorizzare il prodotto e ad avvicinarlo al cliente, per “impattarlo” emotivamente.
Pryngeps, presente e futuro
Analizziamo ora più approfonditamente, con Roberto Esani (titolare della Osmes Gallery srl, con sede a Udine), dal prodotto, alla distribuzione, alla comunicazione, alla gestione del sito, per tracciare una panoramica chiara di quello che, oggi, è Pryngeps. Sul fronte prodotto, Roberto ha le idee molto precise: “Sin dal primo momento, ho puntato sulla produzione di modelli nuovi ancor più rifiniti, cercando di configurare un rapporto qualità/prezzo migliore rispetto al passato. In tale direzione, ho registrato le novità, per distinguere ed identificare sempre di più, nel tempo, il nostro assortimento. Ho, quindi, predisposto una applicazione per Apple, in modo tale che i clienti possano accedere al nostro magazzino in tempo reale e verificare le disponibilità dei modelli, oltre ad acquisire informazioni su prezzi, colori e caratteristiche di tutti i modelli.” Vi è da sottolineare, come evidenziato precedentemente, che stiamo parlando, al momento in cui scriviamo, di 2.095 referenze, suddivise in quattordici linee/sezioni: Ceramica, Donna, Uomo, Coppie Uomo/Donna, TR, Crono, Tasca, Timonier, Brillanti, Swiss Movement, Oro, Novità, Miami Collection. Insomma, basta connettersi con il sito, articolato, ben costruito, funzionale e di facile consultazione per scoprire che Pryngeps si rivolge ad un pubblico vastissimo: le referenze dei Tasca sono ben sedici, così come i modelli in oro e gli automatici, trentacinque gli esemplari Swiss Movement, tredici quelli in ceramica, trenta gli orologi uomo, e così via.
Esani è entusiasta delle potenzialità dell’operatività sul web e prosegue: “L’applicazione si può scaricare dall’Apple Store digitando Pryngeps: una volta fatto, si visualizza un catalogo organizzato in gruppi, che indica, come ho detto poc’anzi, la disponibilità del nostro magazzino in tempo reale, aggiornata ogni 15 secondi. I concessionari con maggiore dimestichezza nell’uso dell’iPad, sfruttano questa possibilità per effettuare le vendite e, a loro volta, gli stessi clienti si recano presso il punto vendita avendo già consultato le schede del prodotto di loro interesse. Evidentemente, anche attraverso il nostro sito si può accedere all’applicazione direttamente.” Tornando sul prodotto, Esani pone l’accento sul “concreto supporto di un packaging rinnovato, di espositori originali e mirati, il tutto finalizzato ad ottimizzare la presentazione degli orologi.” Nel concreto delle specifiche collezioni, poi, il nuovo titolare di Pryngeps, osserva: “Tra le nostre collezioni più vendute, c’è la Timonier, un modello depositato, che si distingue per qualità estetica, praticità e prezzo. A seguire, citerei la collezione Miami, da poco immessa sul mercato, ma che subito ha dato grandi soddisfazioni e gli esemplari Crono, che abbiamo cominciato a pubblicizzare sulla prima pagina del Corriere della Sera. Degni di nota anche i modelli lanciati in quest’ultimi mesi, e confidiamo molto su quelli che presentiamo in questi giorni – inizio di settembre, ndr -.” A questo proposito, Pryngeps ha previsto il lancio di novità, ogni anno, nei mesi di gennaio e di settembre e sotto il profilo distributivo, Esani chiarisce: “Affidando esclusivamente la distribuzione ad orologerie/gioiellerie tradizionali, puntiamo ad aumentare i nostri concessionari con punti vendita impostati per offrire alla propria clientela un prodotto alternativo alla grande distribuzione (catene nei centri commerciali) e alla vendita su Internet: in tal senso, si potrà notare come sul nostro sito non vi sia l’inequivocabile simbolo del carrello.” In quanto, poi, alle strategie di comunicazione, Esani è molto concreto: “In base ai risultati che otterremo in termini di fatturato, aumenterò sensibilmente la presenza sui quotidiani nazionali (ad esempio, Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport, sui dorsi periodici, con una presenza pubblicitaria collegata sui rispettivi siti web), e poi, magari, investirò anche sul mezzo televisivo”. Il futuro è incerto, soprattutto in questa fase di mercato, ma Esani è convinto ed ottimista, non senza fondati motivi: “Il mio atteggiamento in prospettiva, evidentemente, è di preoccupazione ma, nel contempo, di grande entusiasmo per il nostro marchio che, sono sicuro, otterrà grandi risultati. E’ sempre stato precursore dei tempi e delle mode e possiamo annoverare un vero e proprio ‘tifo’ da parte di tanti clienti privati che ancora oggi ci sostengono”.
Quali migliori parole per accompagnare il nostro caloroso “bentornato” a Pryngeps, un marchio con un background di sessant’anni, in grado di sintetizzare egregiamente passione, tradizione “made in Italy”, meccanica, comfort, acciaio, oro, brillanti. Nei modelli proposti possono essere protagonisti i quadranti, i bracciali, le finiture preziose, il movimento, i colori. Quello che conta, come conclude la presentazione generale del brand, “è che per ogni emozione ci sia un orologio Pryngeps”.