La Clessidra: Sport, velocità, adrenalina: la Formula 1 è la vera grande emozione ed uno spettacolo straordinario. Personalmente come vivi le gare?
Davide Camicioli: Le vivo sempre con l’adrenalina e la passione che metto quando faccio il mio lavoro. È uno sport diverso da tutti gli altri perché il pilota di F1 è il più egoista rispetto a ogni altra competizione. La sfida è con se stesso, contro la velocità, contro la paura, con la voglia di frenare anche un centimetro più in là del suo compagno e del suo avversario. Non esistono amici in pista e l’unico tuo riferimento è il tempo, il cronometro. Non ci sono inganni: bisogna spingere più degli altri ed essere più scaltri e prepararti anche fisicamente.
L.C.: Come rivista di orologeria siamo ovviamente appassionati di (micro)meccanica, quanto ti affascina quella dei motori e quella degli orologi?
D.C.: Sono per me legati. Velocità e tempo. Tutto ha un prezzo. In termini di vittoria e in termini di crono da indossare. La differenza negli orologi è il gusto personale. Ma negli ingranaggi dei alcuni orologi ritrovo le idee e la tecnologia degli ingegneri delle monoposto.
L.C.: Primo anno in F1, quanto è emozionante il paddock e quali sono le maggiori difficoltà di un simile “ambiente di lavoro”?
D.C.: Emozione pura. Le difficoltà sono di lavorare in un ambiente competitivo di altissimo livello anche a livello giornalistico. Ti confronti con ingegneri, piloti, manager che hanno un profilo alto di conoscenze e linguaggio. I media internazionali non si risparmiano. Non esiste “questa domanda non la puoi fare” come accade spesso in altri contesti. Quando è “scoppiato” il caso Horner in Red Bull (una vicenda privata interna al team) anche Verstappen doveva rispondere alle curiosità del caso. Non si è mai trincerato dietro a un “No Comment”. Questa è la Formula 1. Velocità, tempo, adrenalina e preparazione. Non ci si annoia mai!
