Le esportazioni della Federazione delle Industrie Orologiere Svizzere nel mese di Aprile hanno segnato il passo, dopo un Marzo decisamente positivo. Si è registrato, infatti, un -0,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, per un controvalore mensile di 1.824,6 milioni di franchi svizzeri (Tabella 1 – da Sintesi Generale – “Swiss watch exports in April 2015”). A livello complessivo, nei primi quattro mesi dell’anno, le esportazioni elvetiche hanno raggiunto i 6,937 miliardi di chf, con un incremento del 2,1% in rapporto all’anno precedente: da notare che il raffronto con il medesimo lasso di tempo del 2013, determina un +6,1%, una conferma del consolidamento del comparto orologiero svizzero, con tassi di crescita più contenuti, ogni tanto alternati a seppur lievissime flessioni. La media mobile di tendenza nei dodici mesi è tornata leggermente a scendere, dopo un importante incremento in marzo, attestandosi poco intorno al +1,4%: se si considera che a giugno 2014 tale indice segnava un +3%, mantenuto fino ad ottobre, il trend si sta assestando sul +1/+1,5%. L’analisi per materiali (Tabella 2 – da Sintesi Generale – “wristwatches by materials”), evidenzia la performance negativa dei modelli in oro, sia in volume (-15%), che a valore, il cui riscontro di 656,9 milioni di chf decresce del 9% rispetto al medesimo periodo dell’anno scorso: un dato che ha inciso moltissimo sul risultato generale. Per converso, da notare il positivo andamento degli orologi in acciaio/oro, in volume (+5.6%), e leggermente più contenuto a valore (+4,4%). Continua, dunque, da diverso tempo, anche sul nostro territorio, in modo abbastanza diffuso su diverse fasce di prezzo, la presenza costante di novità in acciaio/oro, proposta sulla quale le aziende puntano anche in termini di comunicazione, poiché consente una maggiore penetrazione del sell-out sull’alto di gamma attendendo tempi migliori per il ritorno dell’oro. Tornando all’analisi, l’acciaio mantiene il suo appeal, soprattutto in volume (+7,4%), ma è stabile in valore al +0,3%, mentre il segmento “Altri Metalli” ha messo a segno un’impennata a quantità (+19,6%), contenendo al +3,7% l’aumento a valore. In flessione la categoria “Altri Materiali”, sia a volume (-9,8%) che a valore (-11,7%). In termini generali, dunque, il decremento a valore delle esportazioni elvetiche è stato dell’ordine del 3,1%, contenuto dalla forte crescita di altri prodotti afferenti il mercato delle lancette (+39,4%) e, questo va decisamente considerato. Un dato che, unitamente a quanto espresso poc’anzi, trova riscontro nel report mensile per segmentazione (Grafico 1 – Sintesi Generale -, “Wristwatches by price categories”), centrata sulle fasce di prezzo degli orologi da polso (ovviamente in entrata sui diversi mercati e, dunque, ante ricarichi della filiera distributiva), caratterizzato dallo “sbilanciamento” delle esportazioni marcatamente sulla fascia orologiera più bassa: gli orologi dal costo inferiore ai 200 chf (in cui vi è un’ampia differenziazione di materiali), sono cresciuti a volume del 7,9% e in valore dell’13,4%, mentre il segmento di prezzo top (superiore ai 3.000 chf), a fronte di un lievissimo incremento dello 0,9% a quantità, ha fatto riscontrare un -2,4% a valore, trainato dalla débacle dei modelli in oro. Nel mezzo, note negative per le fasce dai 200 ai 3.000 chf, in regresso di una percentuale vicina al 7% in valore con i volumi che perdono l’8,4% (fascia 200-500 chf) e il 6,4% (fascia 500 – 3.000 chf).
L’analisi per aree di mercato nel mese di aprile (Grafico 2 – da Paesi Aprile 2015 -, SOLO il grafico a istogrammi), evidenzia come solo sette tra i trenta principali interlocutori delle Industrie Orologiere Svizzere, siano in flessione, mentre gli altri hanno fatto registrare incrementi, anche se quelli più marcati sono in riferimento a Paesi meno incidenti in termini di fatturato, fatta eccezione per la Cina, tornata a “galoppare” con un +48%. Più nello specifico, Hong Kong perde il 29,7% rispetto all’aprile dello scorso anno, unitamente al Giappone (-5,7%), mentre l’Europa si dimostra reattiva su tutte le sue principali punte di diamante (Italia, +11,9%, Francia, +16,5%, Germania, +1,3%, Inghilterra, +3,6%, Spagna, +14,2%, Nell’area Medio-Orientale gli Emirati lasciano sul terreno il 23,2%, mentre crescono Arabia Saudita, Oman e Kuwait. Considerando, complessivamente il primo quadrimestre 2015 (Tabella 3 – Gennaio Aprile 2015, Paesi -, SOLO la Tabella), l’Italia conferma un trend decisamente virtuoso (+13,5%, per una spesa pari 390,3 milioni di chf) scavalcando il Giappone (-10,5%) e ponendosi al quarto posto fra i Paesi di maggior riferimento per le Industrie Orologiere Svizzere. Gli USA continuano a crescere (+8,9%), mentre in Europa, è dell’Inghilterra la migliore performance (+30%) e va notato come la Grecia, non ostante la gravissima congiuntura economica, abbia aumentato le proprie importazioni del 31,4%. Di rilievo, infine, tra i mercati di maggiore interesse per le case orologiere, le tendenze negative degli Emirati Arabi (-12,7%) e della Russia (-21,2%).