Gli appassionati veri di orologeria non possono non ricordare il prestigio e la tradizione del marchio elvetico Vulcain, fondato nel 1858 da Maurice Ditisheim a La Chaux-de-Fonds, oggi finalmente “tornato” in Italia, grazie all’iniziativa della MDL Montres de Luxe. Nei primi decenni di attività, la Maison ottenne numerosi riconoscimenti, tra cui la medaglia di bronzo all’Esposizione Universale di Parigi del 1889, il Gran Premio all’Esposizione Internazionale di Chicago del 1893 e di Ginevra del 1896.
Parallelamente l’azienda sviluppò la sua abilità nell’ambito degli orologi complicati e della difficile tecnica della smaltatura Cloisonné, heritage ancora oggi vivissimo nella sua produzione. Con l’avvento dell’orologeria da polso, negli anni ‘20/’30, arrivarono numerose certificazioni cronometriche (nel 1924, 1926 e 1928, il brand conseguì premi in serie per i 6 migliori cronometri da polso e da tasca e, nel 1948 fu il 1° classificato al concorso di cronometria dell’osservatorio di Neuchâtel), ma la Casa fu consacrata a livello mondiale solo nel 1947, quando presentò il primo svegliarino da polso dalle performance superiori per qualità sonore: la soluzione per ottimizzare l’efficacia acustica fu quella di fissare un perno su di un fondello interno con funzione di cassa di risonanza, mentre piccoli orifizi sul fondello esterno permettevano la diffusione sonora, evitando che il volume di risonanza venisse a contatto con il polso, smorzando gli effetti della sveglia.
Era dotato del celeberrimo calibro meccanico Cricket (grillo, in inglese): in virtù dei due bariletti indipendenti, uno destinato al treno del tempo e l’altro al meccanismo della sveglia, la suoneria aveva una durata di 20 secondi, regolabile con un pulsante al 2. Per il resto, il calibro V-120, da 12’’’, funzionava a 18.000 a/h ed era dotato del dispositivo brevettato “Exactomatic”, finalizzato ad equalizzare le frizioni intorno all’asse del bilanciere e consentirne una più regolare isocronismo. Il successo del Cricket sedusse anche i Presidenti degli Stati Uniti, da Truman ad Eisenhower, da Johnson a Nixon, fino a Bill Clinton e George Bush, tanto da valergli il soprannome di “Orologio dei Presidenti”, che oggi identifica delle vere e proprie linee. Per fare un esempio, la storia dice che Dwight D. Eisenhower, successore di Truman come Presidente degli Stati Uniti (dal 1953 al 1961), portava un orologio Cricket persino prima di essere eletto, e lo usò con entusiasmo durante il suo periodo in carica: a lui il Cricket deve la sua leggendaria reputazione negli Stati Uniti.
Lo slogan in comunicazione – “Faccia come fa Ike” – era un riferimento alla sua abitudine di ricordare gli impegni utilizzando il Vulcain Cricket. Il know-how manifatturiero di Vulcain non si è limitato al Cricket, ma, nel tempo, è stato integrato con soluzioni di adattamento a condizioni ed ambienti più estremi, dando vita a modelli sui quali oggi, nel rispetto di una splendida tradizione, la Maison punta. E ce lo conferma il responsabile della MDL Montres de Luxe, Emiliano Carlotti: “In una fase di mercato che ancora premia i modelli iconici, gli orologi che godono di maggior attenzione sono il Nautical Heritage in edizione limitata a 1.961 pezzi, riedizione del modello originale, oltre al Nautical 70s, ispirato da un’icona degli anni 70. E non dimentichiamo, poi, il Presidents’ Watch e la nuova linea Aviator.” Focalizziamo in queste pagine proprio sulla Aviator e sul Nautical. Riguardo il primo, ricordiamo che il Cricket accompagnò la spedizione alpinistica coordinata da Ardito Desio che, il 31 luglio 1954, portò Achille Compagnoni e Bruno Lacedelli a raggiungere per la prima volta la vetta del K2: incisero le sue caratteristiche di resistenza, robustezza e “incisività” sonora a scandire le tappe della scalata.
L’attualità, ispirata da quella tradizione, è costituita, dunque, dall’Aviator, un modello in acciaio da 42 millimetri in cui il calibro base, con le sue caratteristiche storiche primarie – carica manuale, 12’’’, due bariletti indipendenti, 18.000 a/h, dispositivo Exactomatic e durata dell’allarme di 20 secondi, gestito mediante un pulsante al 2 – viene denominato V-11, in virtù dell’aggiunta del dispositivo “ore del mondo”: un anello orario intermedio rapportato a 24 città rappresentative dei fusi e serigrafate sul rehaut, regolato attraverso una corona al 4; troviamo anche l’ampia finestrella del datario al 6, mentre le opzioni di quadrante sono nero e bianco opalino. Dalle vette alle profondità marine con il Nautical Heritage, ispirato a quel segnatempo che, nel 1961, costituì il primo svegliarino da immersione, con allarme ben udibile sott’acqua: il 28 giugno di quell’anno il matematico e subacqueo Hannes Keller s’immerse fino a 222 metri nel Lago Maggiore con al polso un Cricket.
Testato impermeabile fino a 300 metri, la cassa di quel segnatempo era dotata di tre fondelli sovrapposti, due a tenuta per garantirne l’impermeabilità, il terzo per migliorarne la diffusione del suono come timbro e cassa di risonanza, sufficientemente sottili per produrre vibrazioni potenti e solidi il giusto per resistere alla pressione di 30 atmosfere. L’introduzione delle tabelle di decompressione determinò l’eliminazione della tradizionale lunetta girevole, e l’adattamento di un quadrante centrale girevole tramite una corona supplementare: questo era sovrapposto ad un secondo quadrante fisso e recava un’apertura rettangolare attraverso la quale si potevano leggere le durate di sosta a diverse profondità per rispettare i tempi di decompressione a 60, 50, 40 e 30 m.
Tutte queste soluzioni sono state fedelmente riprese e aggiornate, nell’odierno Nautical Heritage, in acciaio da 42 mm, il cui quadrante nero girevole per la gestione dei tempi di decompressione si regola via corona al 4. Il calibro V-10, infine, come nel caso del V-11, riprende lo storico V-120, nei suoi connotati fondamentali, mentre il cinturino in pelle evidenzia una texture fibra di carbonio.